Un premio di Stato ai ragazzi incensurati di Aldo Cazzullo

Un premio di Stato ai ragazzi incensurati GRAN BRETAGNA Oltre due milioni a chi riga dritto fino a 21 anni, i criminologi: «I vandali ci costano di più» Un premio di Stato ai ragazzi incensurati Idea di un bambino contro i baby-criminali, Major: si può fare «Caro primo ministro, parlate tanto di baby-criminali e non fate nulla per fermarli. Perché non date un premio di due milioni ai ragazzi che arrivano a 21 anni incensurati?» Firmato: Mark MacKewipp. Quando hanno visto sui giornali questa lettera, indirizzata a John Major, gli esperti inglesi hanno avuto un sobbalzo. «Non ho mai conosciuto un collega con questo nome - ha commentato Andrew Willis, illustre criminologo - ma la sua idea è molto interessante». Il professore non ha avuto un vuoto di memoria, e Mark parlava nel suo interesse, visto che non ha ancora compiuto 11 anni. Il suo «disegno di legge» ha colpito molto Major, scrive il quotidiano «The Independent»: il capo del governo ci sta pensando seriamente. Ragazzini, fate i bravi: leggete Dickens e Stevenson, corteggiate le ragazzine, campeg¬ giate con il capo-scout. Lasciate stare birra e wiskhy, non toccate le vecchiette. Niente coltelli e niente spinelli. Quando arriverete alla maggiore età, oltre alle chiavi della macchina di papà avrete in regalo mille sterline, più di 2 milioni e 200 mila lire. Ma se commetterete anche un piccolo sgarro le razzie da Harrod's, il motorino rubato al compagno di banco - niente soldi. Dritti in galera, invece, i baby-criminali autentici, assassini e spacciatori: e in Gran Bretagna non sono pochi. Follie, vien da pensare. Come potrebbero le casse esangui di Sua Maestà rimpinguare i portafogli dei giovani sudditi, solo perché non hanno violato il codice penale? «Invece spiega il professor Willis - costerebbe molto meno dei danni che fanno questi scalmanati. Ogni minore recluso significa 30 mila sterline bruciate ogni anno». A Downing Street hanno fatto il conto. Di fronte a una spesa in premi-bontà di 690 milioni di sterline - 1500 miliardi di lire - si potrebbe tagliare una bella tranche di costi sociali. Le depredazioni dei baby-vandali. La fattura di polizia, magistratura, case di correzione. E, soprattutto, il disagio in termini di consenso politico dei genitori e delle vittime dei criminali under 21. «Non ho fatto la mia proposta per guadagnare mille sterline - assicura Mark -. Solo perché mi dispiace vedere tanti miei coetanei fare una brutta fine. Ora i ragazzi cattivi non hanno nulla da perdere. Domani avrebbero mille sterline». Mark è di Liverpool, ed è rimasto molto scosso dalla brutta storia di quattro mesi fa. Ricordate? Bambini di 10 anni rapiscono il piccolo James e lo gettano sotto il treno. Prima di arrivare ai colpevoli, la polizia ferma decine di teen-ager, tra i quali c'è anche il fratello di Mark. Quelle foto segnaletiche diventano l'incubo della famiglia. Il ragazzo decide di scrivere a Major. Sull'onda emotiva che scuote la Gran Bretagna, l'idea del premio anti-crimine prende quota. Se ne sta interessando il ministero degli Interni, scrive l'Independent. Basterebbe aumentare la tassa sul reddito dello 0,3%, hanno calcolato i fiscalisti. Ma già si levano nel Paese voci contrarie. Non è con il denaro, obiettano, che si può insegnare l'onestà. I baby-criminali non si fermano con un assegno, ma con scuole e impianti sportivi, che nei ghetti post-industriali mancano. Vero: però costerebbero molto, molto di più della «legge Mark». Aldo Cazzullo

Persone citate: Andrew Willis, Dickens, John Major, Mark Mackewipp, Ragazzini, Stevenson

Luoghi citati: Gran Bretagna, Liverpool