Nella saga dei Ferruzzi fanno irruzione i giudici di Valeria Sacchi

Aperto un procedimento civile sul gruppo di Ravenna per tutelare gli azionisti più piccoli Aperto un procedimento civile sul gruppo di Ravenna per tutelare gli azionisti più piccoli Nella saga dei Ferruzzi fanno irruzione i giudici MILANO. Dopo due settimane di tribolazioni giocate tutte sullo scacchiere che va da Foro Bonaparte a via Filodrammatici, passando per piazza Affari e il Seaq di Londra, sull'affare Ferruzzi irrompe la procura della Repubblica di Milano. Dove il sostituto procuratore Francesco Greco apre un procedimento civile sul gruppo ravennate. L'iniziativa, si fa rilevare negli ambienti giudiziari, «non ha alcun risvolto penale». Nasce dalle notizia di stampa sulla esposizione debitoria del gruppo, sui riflessi in Borsa, sui patti raggiunti per risolvere la crisi. Ed è tesa a controllare che vengano rispettate, nello sviluppo degli eventi, le condizioni di «par condicio» fra tutti gli azionisti. Il che, tradotto, significi: niente trucchi verso i più deboli. Nel frattempo, mentre al listino i titoli della scuderia Ferruzzi recuperavano altri punti, si metteva ieri in moto la macchina della reazioni. Sindacalisti, politici, uomini d'affari, tutti a dire la loro, in una girandola di criti- che che non ha risparmiato nessuno, né Cuccia, né Bankitalia, né il presidente del Consiglio Carlo Azeglio Ciampi. In Borsa le Ferfin sono risalite di oltre il 16 per cento, riuscendo quindi a contenere la perdita della settimana in un calo del 14 per cento, e anche Montedison recuperava 1' 11 per cento, riav- vicinandosi al nominale e chiudendo con un calo inferiore al 4 per cento nei sette giorni. Fatta eccezione per la Montedison risparmio, il segno positivo ha dominato i titoli del gruppo, compresa Fondiaria, in rialzo del 3,7 per cento. In serata, inoltre, la Ferruzzi Finanziaria ha inviato alla Con- sob un comunicato in cui sostiene che «il pacchetto di maggioranza delle azioni passa in pegno alle banche, ma i diritti di voto ed i dividendi restano riservati alla famiglia». Nel pomeriggio, chiuso l'ennesimo libro mastro, Carlo Sama volava in elicottero alla volta di Ravenna per l'appuntamento di stamane con gli imprenditori ravennati, di cui è presidente da un anno. Incarico in scadenza e al quale ha chiesto di non essere rieletto. Qualcuno sostiene che il marito di Alessandra Ferruzzi, e capo del clan da un anno e mezzo, coglierà l'occasione del discorso di chiusura del mandato per chiarire alla platea di concittadini le cause della crisi del gruppo e le possibili vie d'uscita. Ieri, intanto, sono proseguiti come sempre gli incontri tra lo staff di Mediobanca e i responsabili delle società del gruppo Ferruzzi, finalizzati a chiarire nei minimi risvolti il quadro finanziario e strutturale della galassia di famiglia. Sono stati annullati i due consigli in calenda¬ rio per ieri pomeriggio di Montedison e Ferfin, che saranno riconvocati prima delle due assemblee già fissate per il 28 e il 30 giugno. In tema di ipotesi su assetti futuri del gruppo di Ravenna, l'amministratore delegato delle Generali, Gianfranco Gutty, ha spiegato che le Generali «non sono interessate ad acquisire la Fondiaria, perché non si parla di metterla sul mercato». «Le Generali dispongono di una certa liquidità che servirà per le linee di sviluppo strategico del gruppo, per far fronte alle necessità», ha poi aggiunto, lasciando capire che la compagnia oggi guarda soprattutto ai mercati internazionali. Parole rassicuranti sono venute anche da Innocenzo Cipoletta, il quale ha giudicato «tempestivo» l'intervento delle banche. «Non credo che la crisi Ferruzzi abbia ripercussioni sul sistema finanziario, perché le banche sono intervenute subito, e perché i Ferruzzi hanno una struttura produttiva e industriale di tutto rispetto», ha osservato il direttore di Confindustria «Sarà comunque necessario verificare la possibilità di andare sul mercato, perché non credo che le banche si possano sostituire alla guida di un gruppo industriale». Anche Davide Croff, amministratore delegato di Bnl, e Giampiero Cantoni, che di Bnl è presi- dente, hanno usato toni pacati. Secondo Croff, il piano che le banche stanno preparando «sarà un punto di partenza». Secondo Cantoni «anche i banchieri devono riconsiderare alcune strategie del passato, alla luce di una rivoluzione senza sangue, che rimette in discussione tutta la classe dirigente». Meno diplomatico Marco Vitale, che ha suggerito come cura ai Ferruzzi la «vendita delle aziende sane». E ha concluso: «Il solito Cuccia, invece, dopo aver disfatto, cerca ora di ricomporre quello che non può essere ricomposto». Infine i politici. Il pds, a firma Pellicani e Reichlin, ha presentante un'interpellanza parlamentare per chiedere ragioni dell'intervento del consorzio bancario, per chiedere come mai Bankitalia non si fosse accorta di quello che stava succedendo. La stessa domanda si pone Fabrizio Cicchitto, senatore socialista, sulle pagine dell'«Avanti» di oggi. Valeria Sacchi La famiglia precisa «Azioni alle banche ma a noi restano i diritti di voto» Il procuratore Saverio Borrelli

Luoghi citati: Londra, Milano, Ravenna