Rutelli e Nicolini in guerra per il Campidoglio di Pierluigi Battista

L'ex assessore deU'effìmero romano si candida mettendo in difficoltà il leader pidiessino Occhetto L'ex assessore deU'effìmero romano si candida mettendo in difficoltà il leader pidiessino Occhetto Rutelli e Nicolini in guerra per il Campidoglio Al «re» delle notti capitoline appoggio di Rifondazione, Rete e parte dei Verdi La de non ha deciso, ma appoggerebbe ilpattista Michelini proposto da Segni ROMA. Renato Nicolini si autocandida a sindaco di Roma. L'inventore dell'Estate romana, il re delle notti dell'effimero capitolino entra come un ciclone in quella che sembrava una tranquilla passeggiata di Francesco Rutelli verso lo scranno più alto del Campidoglio. ' La sinistra romana si divide. E come nel gioco del domino, tutti gli schieramenti politici della Capitale, elettrizzati dalla mossa a sorpresa di Nicolini, cominciano a muoversi con frenesia per preparare le elezioni comunali del prossimo autunno. «Rutelli è il nostro candidato per il sindaco di Roma». Il 30 aprile scorso, all'indomani del voto parlamentare che salvò Craxi, Occhetto non avrebbe potuto essere più chiaro su quel palco di piazza Navona, mentre il Verde designato sorrideva soddisfatto al suo fianco. Ma il segretario del pds non aveva pre- visto la mossa di Nicolini. Pidiessino ma antiocchettiano, Nicolini non intende recedere dalrautocandidatura e in un articolo apparso sul manifesto si dice disposto ad arrivare fino alle estreme conseguenze. Anche a costo di spaccare in due la sinistra romana: «Possiamo considerare come primarie il primo turno delle elezioni». Come a dire: si vada alle elezioni divisi, vediamo chi prenderà più voti. Il fatto è che la candidatura di Nicolini è appoggiata non solo da Rifondazione Comunista, dalla Rete, da un segmento di Verdi che non si riconosce nelle posizioni di Rutelli, persino da socialisti dissidenti come Rotiroti, ma anche da una parte significativa del pds romano, a cominciare dall'ex sindaco Vetere. Per Occhetto si pone un drammatico dilemma: o tener fede alla parola data su «Rutelli sindaco» sostenuto da uno schieramento che comprende le forze di Alleanza democratica (ma con il rischio di presentarsi all'appuntamento elettorale più importante dell'autunno con una con¬ sistente scissione a sinistra); oppure, deviare l'appoggio su un candidato popolare come Renato Nicolini (con il rischio di gelare i rapporti non solo con Rutelli ma con Segni e con le forze di sinistra-centro di cui il pds è diventato l'interlocutore privilegiato). Fatto sta che è bastato l'annuncio della candidatura di Nicolini per accendere l'agone politico romano di un clima incandescente. Temendo i tentennamenti pidiessini, Rutelli chiama a raccolta sponsor eccellenti che sostengano la sua candidatura: da Renzo Arbore a Catherine Spaak, da Maurizio Costanzo ad Antonio Lubrano. Si riorganizza anche la destra, che in funzione anti-Rutelli prepara la candidatura di Gianfranco Fini, segretario del msi. La de di Romano Forleo non scioglie invece la riserva, anche perché dall'esito della querelle che si è aperta a sinistra dipenderà anche l'atteggiamento di Mario Segni, che ieri ha smentito con disappunto la notizia secondo cui il leader referendario avrebbe già optato, in un incontro segreto con Occhetto, per la candidatura di Rutelli. «Ogni decisione sulle prossime elezioni a Roma la prenderemo tutti assieme, con Alberto Michelini e con gli altri Popolari per la Riforma», ha ribadito Segni. Il nome di Michelini non appare per caso. Se passasse la candidatura Nicolini e se Segni si dovesse sentir sciolto dai vincoli di Alleanza democratica, il candidato più probabile dello schieramento alternativo sarebbe proprio Michelini, pattista ma anche apprezzato dalla Chiesa e dall'elettorato cattolico moderato. A quel punto la de, che attualmente starebbe pensando al nome di Giuseppe De Rita, convergerebbe su Michelini, Rutelli abbandonato da Occhetto riguadagnerebbe la fiducia di Pannella ma il progetto di Alleanza democratica ne uscirebbe disarticolato, proprio mentre si fanno sempre più insistenti le voci sul candidato preferito da Umberto Bossi che intende sbarcare a Roma: Gianfranco Funari. Pierluigi Battista ' Anche Bossi prepara la sua squadra per la conquista di Roma, e circola il nome di Funari Il Verde Francesco Rutelli

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