Un telegramma scomparso
Un telegramma scomparso Un telegramma scomparso Nuovi sospetti sul «Migliore» Sostenne l'invasione dell'Ungheria? IOGLIATTI nel '56 mandò un telegramma ai comunisti del pcus dando via libera all'invasione dell'Ungheria? Il testo di quel telegramma inviato dal segretario del pei ai russi nell'ottobre di quell'anno non è noto, e negli archivi del pei non ne è stata trovata copia. Si conosce invece la risposta dei russi in cui si afferma che il pcus concorda con Togliatti sul fatto che «il governo ungherese sta imboccando una via reazionaria, che Imre Nagy fa il doppio gioco e si trova sotto rinfluenza delle forze reazionarie». I sovietici assicurano poi il segretario del pei italiano sull'unità del gruppo dirigente russo e sulla unanimità della decisione di invadere l'Ungheria. La notizia, lo riferisce l'Unità, emerge da uno dei quasi trecento documenti segreti che Eltsin ha consegnato al governo ungherese nel suo viaggio a Budapest nel novembre dello scorso anno. Secondo storici italiani questa risposta del pcus non implica obbligatoriamente che Togliatti abbia invitato i russi ad invadere l'Ungheria. Diversi sono i motivi che possono spiegare l'assenza di una copia del telegramma negli archivi del pei. Il fatto che in alcune occasioni Togliatti tenesse rapporti diretti con i sovietici può essere una spiegazione. Un'altra è da ricercare nelle preoccupazioni interne al partito italiano da parte del leader. Nella direzione del pei infatti non tutti, per esempio Di Vittorio, concordavano sull'analisi di Togliatti sull'Ungheria. Ma l'ipotesi che il documento sia stato distrutto perché compromettente non è da scartare e getterebbe un'ombra sulla completezza delle carte custodite a Botteghe Oscure.
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