L'ho fatto per la pace
I/ho fatto per la pace I/ho fatto per la pace Tudjman: non pugnalerò i musulmani IL LEADER DI ZAGABRIA PZAGABRIA RESIDENTE, l'accordo raggiunto a Ginevra tra lei e il presidente serbo Milosevic prevede la divisione della Bosnia in tre unità etniche che dovrebbero costituire la futura Federazione bosniaca. Ma i musulmani si oppongono a questa spartizione della Repubblica. «Niente di tutto ciò è vero. Nessun accordo è stato raggiunto tra me e il presidente Milosevic. A Ginevra ci sono stati incontri bilaterali tra i leader politici serbi, croati e musulmani, alla presenza dei due copresidenti della Conferenza di pace. Ormai appare certo che la Comunità internazionale non intende intervenire in Bosnia per fermare l'aggressione serba e la guerra. A questo punto rimane da cercare una soluzione di pace che possa essere accettabile per le tre parti». Ma il presidente bosniaco Izetbegovic, che rifiuta la divisione della Bosnia, ha abbandonato la riunione prima della fine. «Neanche questo è vero. Izetbe- govic è rimasto fino all'ultimo e ha partecipato a tutti gli incontri, compresi quelli bilaterali con me e con il presidente Milosevic. Anzi, credo che abbia parlato più volte con Milosevic». Accettando la proposta di suddivisione della Bosnia, la Comunità internazionale sembra aver definitivamen¬ te sepolto il piano di pace Vance-Owen, riconoscendo di fatto le conquiste territoriali dei serbi, ovvero la Repubblica serba della Bosnia. «Non è esatto che l'accordo preveda che i serbi trattengano tutti i territori occupati. Nel corso delle trattative si sono dichiarati pronti a restituire parte delle ter¬ re che controllano le loro forze». Che interesse ha la Croazia ad accettare il nuovo piano di spartizione della Bosnia in tre unità federali, visto che il riconoscimento della divisione su basi etniche potrebbe essere un precedente pericoloso per la Krajina, la regione croata occupata dalle forze serbe? «Il nostro intento è trovare una soluzione di pace che rispetti l'interesse dei tre popoli. Innanzitutto mantenendo lo Stato bosniaco, ma anche creando le condizioni strategiche favorevoli per la pace in Croazia. Inoltre vogliamo impedire che ci siano nuovi morti. E' questa la politica che abbiamo sempre appoggiato». A questo punto, però, è definitivamente morta l'alleanza tra croati e musulmani della Bosnia. «Noi non accetteremmo mai una soluzione contraria agli interessi del popolo musulmano. Nel corso delle trattative sulla possibile suddivisione della Bosnia, l'unità federale musulmana è stata prevista come la più importante dal punto di vista geografico, economico e culturale. Al centro di questa regione ci sono Sarajevo, Zenica e Tuzla. Lì è concentrato più del cinquanta per cento dell'industria bosniaca e ci sono le principali università e le istituzioni culturali. Per dimostrare la nostra intenzione di continuare a cooperare con i musulmani, mal¬ grado l'offensiva che le loro forze portano avanti contro i civili croati in Bosnia centrale, la Croazia si è dichiarata pronta ad assicurare loro lo sbocco sul mare, mettendo a disposizione una zona franca nel porto di Ploce, a Nord di Dubrovnik. Ingrid Badurìna Il presidente croato Franjo Tudjman in una fase delle trattative di Ginevra
Persone citate: Franjo Tudjman, Ingrid Badurìna, Izetbegovic, Milosevic, Tudjman
Luoghi citati: Croazia, Ginevra, Sarajevo, Tuzla, Zagabria, Zenica
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