«Offro mezzo milione per il 740»

Domani è l'ultimo giorno per i pagamenti: sono migliaia i ritardatari Domani è l'ultimo giorno per i pagamenti: sono migliaia i ritardatari «Offro meno milione per il 740» // modello rompicapo porta alla disperazione Scoperto un altro errore nelle istruzioni del Fisco Un milione in più d'imposta per chi ha un reddito di 16 milioni Tram e bus, domani sciopero dalle 15 Nei giorni festivi cancellate 22 linee La rivoluzione da domenica 4 luglio I sindacati: «Provvedimento spietato» Domani è il giorno più lungo per i forzati del «740». A rendere più emozionante la giornata scendono in campo i sindacati degli autoferrotranvieri, che hanno deciso imo sciopero dalle 15 fino al termine del servizio: una strenna per pensionati e lavoratori che non usano l'auto e che devono recarsi in banca o alla posta per pagare le tasse. I casi disperati riguardanti la denuncia dei redditi rientrano ormai nella norma. I patronati dei sindacati sono presi d'assalto da gente che si ritiene perseguitata da un fisco ingiusto e sadico. Lunedì un pensionato si è recato in via Pedrotti, al Caf (Comitato assistenza fiscale) della Cgil, offrendo mezzo milione per la compilazione del «740». I termini per le domande erano scaduti da una settimana, ma - visto il caso disperato - la richiesta è stata accolta, facendo ovviamente pagare il giusto (circa 80 mila lire). «Nonostante le difficoltà spiega Raffaele Marmolino, responsabile del Caf-Cgil - riusciremo a smaltire tutto il lavoro nei tempi previsti. Quest'anno abbiamo compilato 18 mila modelli 730 e 32 mila 740, l'anno scorso avevamo compilato 23 mila 740. Il lavoro è duro: dalle 7 alle 22 senza pausa con 150 persone che operano a tempo pieno. Entro venerdì consegneremo i moduli di pagamento». Nei patronati la situazione è critica. In via Pragelato ieri erano in arretrato di 300 pratiche: quattro volontari devono far fronte a circa 800 richieste di compilazione. Vanno meglio le cose alla Fiom di via Fréjus. Dice Renato Tortorella, cassintegrato Alenia e volontario del «740»: «Il lavoro è raddoppiato: l'anno scorso avevamo smaltito duemila pratiche, quest'anno quattromila, ma entro venerdì riusciremo a fare tutto». Anche l'Ascom, l'associazione commercianti, è sul filo di lana. Francesco Monestarolo, presidente dell'Ascom servizi: «Sono 2500 le denunce che stiamo smaltendo. I nostri associati sono esasperati perché devono pagare il 50 per cento in più di tasse». Eddo Don elio, responsabile servizi Unione artigiana: «Siamo in arretrato con i versamenti perché i nostri associati non si fidano e aspettano le ultime 24 ore per pagare, forse sperano in una proroga o in uno sconto. Quest'anno le denunce dei redditi sono state 4 mila, l'anno scorso 3200. Abbiamo avuto casi di gente che ha chiesto prestiti in banca per poter pagare». Al San Paolo questo non risul- ta: «Nessuna linea di prestito particolare - dicono dalla sede di piazza San Carlo -, ciò non toglie che qualche persona possa aver chiesto prestiti personali, normalmente erogati da qualsiasi banca». Scongiurato lo sciopero dei dipendenti della Crt: i sindacati hanno revocato l'agitazione prevista per domani che avrebbe gettato nella disperazione migliaia di contribuenti. Intanto continuano le brutte sorprese nelle istruzioni del Fisco: c'è un errore nella tabella C che riguarda gli scaglioni di reddito dei 16 milioni e 800 mila: la tassa da pagare non è di 3 milioni e 952 mila, ma di 2 milioni e 952 mila. «Non è l'unico errore spiega Piergiuseppe Bongianino, commercialista -, per fortuna noi ci basiamo sulle nostre tabelle che sono giuste. E' un guaio invece per chi fa da sé». Domani alcuni uffici postali protrarranno di un'ora l'orario di apertura. Ecco l'elenco: Torino Vaglia e risparmi, via Arsenale 5; Torino succursale 6, via Villarbasse 39; Torino succ. 15, via Avogadro 8; Torino succ. 16, via Lessolo 19; Torino succ. 19, via Bruino 1; Torino succ. 30, via Foglizzo 28; Torino succ. 33, via Monte Rosa 83; Torino succ. 34, via Genova 113; Torino succ. 55, via Saluzzo 37; Torino Porta Nuova e gli uffici postali di Beinasco, Carmagnola, Chieri, Chivasso, Ciriè, Collegno, Ivrea, Lanzo, Moncalieri, Pinerolo, Rivarolo Canavese, Rivoli, Settimo, Susa. Gente esasperata in coda per i moduli di pagamento delle tasse. Esasperazione accresciuta dalla scoperta degli errori nelle istruzioni allegate al «740» Enzo Bacarani 16.000 16.100.000 16.200.000 16.300.000 16.400.000 16.500.000 16.600.000 16.700.000 . 16.800.000 16.900.000 17.000.000 I17.100.000 Il7.200i000 0 sario straordinario: è un fatto politico». Che ai politici è stato subito girato: Diego Novelli e Valentino Castellani, i due candidati sindaci che domenica andranno al ballottaggio per la poltrona di primo cittadino, hanno ricevuto una lettera da Cgil, Cisl e Uil. «L'azienda ha agito in proprio: non era mai accaduto prima. Qualcuno deve intervenire». Costretta in difesa dall'attacco sindacale, la direzione aziendale non ci sta a farsi schiacciare sotto il peso delle accuse. E adesso è l'ingegner Fava ad attaccare: «Questa delibera è stata approvata lo scorso gennaio. E' un atto pubblico, i sindacati ne erano a conoscenza. Perché tante storie solo ora, a due settimane dalla sua applicazione? La riduzione è stata decisa dopo avere esaminato i risultati dell'indagine sui flussi di mobilità: i tagli ricadranno su linee marginali, o parzialmente sovrapposte ad altre». La cancellazione delle 22 linee non sarà la sola novità da domenica 4 luglio. Per ammortizzare le ripercussioni sugli utenti, l'Atm è intervenuta su altre linee: il 5 sarà deviato per il Cimitero Sud, il 17 sbarrato si spingerà fino in via Alfieri a Grugliasco, il 57 sbarrato fino in piazza Mochino, il 63 e 63 sbarrato fino in piazza Donatore di Sangue, il 64 fino in piazzale Adua. Ventidue linee cancellate, 250 turni di lavoro persi, il servizio ridotto del 40 per cento. Si abbatte sui passeggeri di tram e autobus della domenica e dei giorni festivi la crisi della Trasporti Torinesi. Alle prese con un disavanzo che l'anno scorso è stato di 80 miliardi, e con una legge finanziaria che concede nuove assunzioni con il contagocce (una ogni dieci pensionamenti), il consiglio d'amministrazione dell'Atra ha deciso di spazzare via dal 1° luglio quelli che considera «rami secchi» della rete urbana e suburbana. Un taglio drastico. «Spietato e iniquo» lo bollano i sindacati, impegnati in queste ore a preparare lo sciopero di domani (dalle 15), indetto a livello nazionale per protestare contro tagli ai servizi e agli investimenti, blocco della contrattazione e assenza di una legge di riforma del trasporto pubblico. Il personale viaggiante dell'Atm domani sciopererà dalle 15 fino al termine del servizio, quello della Satti dalle 17,30 in poi; sarà di tutto il giorno l'astensione dal lavoro di operai e impiegati delle due aziende. Le linee provinciali si femereanno invece dalle 8,30 fino al termine del servizio. Ma torniamo ai tagli delle linee. A partire dal 4 luglio, prima domenica del mese, e per tutti i giorni festivi a venire, spariranno dalla circolazione le linee 4, 5 sbarrato, 12, 16, 33 sbarrato, 38, 41, 51, 52, 53, 54, 56, 57, 58 sbarrato, 59 sbarrato, 62, 62 sbarrato, 64 sbarrato, 71, 75, 77 e 78. Il direttore generale dell'azienda, ingegner Giovanni Fava, dice che il provvedimento è stato preso nell'interesse della cittadinanza: «Cosa vuole, cerchiamo di fare a meno di trasportare aria». Bell'interesse, replicano i sindacati: «La domenica molte zone della città e interi paesi dell'hinterland saranno tagliati fuori dal servizio pubblico» osserva Tullio Gazziero della Cisl. Per il momento è sindacale la voce dell'indignazione. Gazziero ha preso una mappa con i percorsi di tram a autobus, ha tirato una riga rossa su quelli destinati all'estinzione ed è arrivato alla conclusione che si tratta di un colpo di mano: «Nulla in contrario a razionalizzare il servizio. Ma qui si taglia e basta. Dovremo fare a meno degli anelli periferici e dei collegamenti per Beinasco, Venaria, Rivoli, la collina torinese. E poi una delibera di questa ampiezza doveva essere portata all'attenzione del Consiglio comunale, non del commis¬ Gianni Armand-Pilon IL CONTI VERDE SI TOGLIE A CHI HA MENO Quando si taglia nei servizi i primi a risentirne sono i più deboli: ai cittadini che salgono in auto anche per andare a comperare le sigarette dietro l'angolo importa poco che si riducano le linee, anzi sono contenti perché trovano le strade meno ingombre di tram e di bus. Ma chi ha solo il tram come mezzo di trasporto è penalizzato. Si toglie a chi ha meno. I servizi pubblici soccombono sotto la massa dei debiti, ma non convince il ricorrere unicamente ai tagli per sanarli. L'Atm ha promosso una campagna contro le evasioni: «Chi non paga il biglietto viaggia a spese tue. Digli di smettere». E* qualcosa. nta