Lewis «Il record di Mennea ha resistito troppo a lungo»

Cari quest'anno rinuncia alle gare di salto per lo sprint: si è preparato con cura per i 200 Cari quest'anno rinuncia alle gare di salto per lo sprint: si è preparato con cura per i 200 Lewis: «Il record di Mennea ha resistito troppo a lungo» EUGENE. Anche gli dèi degli stadi scoprono la lottizzazione. E' importante andare a sfidare gli avversari forti, stimolanti, competitivi; ma sembra che sia ancora più importante cercare di evitarli. La torta dell'atletica è invogliante: perché non riservarsene una fetta per ciascuno, senza andare a cercare troppe grane? Si assiste così a qualche spostamento anomalo sulla scacchiera operativa dell'atletica statunitense proprio nel momento più importante della stagione, quello delle selezioni per i Mondiali di Stoccarda. L'essenziale è assicurarsi il biglietto per la Germania senza stancarsi troppo. Per cui si assiste alla rinuncia di Cari Lewis alla gara del salto in lungo, in cui è campione olimpico, e Mike Powell si allena tranquillo, tanto da puntare dichiaratamente ad un duplice, ambizioso obiettivo, il primo volo umano oltre i 9 metri e il titolo iridato che darà gloria, soldi e una berlina della Mercedes. In fondo sembra che il perno della rivoluzione sia proprio lui, il tranquillo e scanzonato Powell. Lui ha un solo territorio di caccia, quello del lungo: chiunque ha cercato di invaderlo, compreso il grande Cari Lewis, quando non è stato castigato duramente ha dovuto comunque soffrire assai per reggere il passo. «In realtà è difficile conciliare l'allenamento per i salti in lungo con quello per la velocità - dichiara lo stesso Cari Lewis e quest'anno tutto sarebbe stato più difficile, considerato che in febbraio, per un incidente di macchina, ho sofferto di forti dolori alla schiena». Sono in molti però a pensare, che i veri dolori ai lombi di King Cari glieli abbia procurati proprio l'incalzare aggressivo di Powell. Così Lewis, che si presenta un'ennesima volta'trasformato (capelli corti, nient^cìtìffetto, barbetta alla Maroncelli che si attacca direttamente ai baffi, niente brillantino all'orecchio), si riscopre velocista integrale. «Dopo anni sono riuscito final¬ tiquattrenne dello Iowa che quest'anno è già sceso sotto i 45". Facile prevedere che la staffetta del miglio statunitense potrà polverizzare il suo primato del mondo. Mentre si sviluppano queste manovre tattiche di retrovia, incominciano anche le ostilità in campo. La prima giornata dei campionati Usa è stata presidiata dagli specialisti di prove multiple. In un ambiente freddo ed umido (15 gradi) Jackie Joyner, prudente per qualche dolore muscolare e timorosa per i pericoli dell'allergia, ha vinto quattro gare su quattro concludendo la prima giornata con 4089 punti. Molto più drammatico il cammino di Dan O'Brien nel decathlon. Debilitato dagli antibiotici assunti per debellare mente ad allenarmi anche per la resistenza alla velocità e sono certo di poter ottenere tempi molto buoni sui 200 metri». Per chiarire cosa gli passi esattamente per la testa ecco la dichiarazione programmatica anche se indiretta: «Il record di Mennea è un grande primato ma è durato troppo a lungo». Squilli di guerra e il primo a prenderne atto non è certo Mennea ma Michael Johnson. Che abbandona la gara del mezzo giro di pista, in cui peraltro ha già avuto sufficienti delusioni sia lo scorso anno che in questa stagione, e sceglie i 400. Sul giro di pista la vita non sarà certo facile, considerato chi frequenta quelle zone: Quincy Watts, Butch Reynolds, Antonio Pettigrew, Andrew Valmon ed Anthuan Maybank, un ven¬ un'infenzione prostatica, non voleva scendere in campo. I suoi allenatori, Keller e Samara, lo hanno convinto a gareggiare, ricordandogli che perdere i Mondiali dopo l'assenza alle Olimpiadi potrebbe essere danno irreparabile. E così O'Brien si è fatto convincere, gara dopo gara, a continuare la sua fatica. Al termine della prima giornata conduceva con 4475 punti contro i 4239 di Blockburger. Ha corso i 100 in 10"72 e i 400 in 48"62; ha saltato 7,54 in lungo e 2,09 in alto; ha lanciato il peso a 15,81. Cammin facendo si è rincuorato, tanto da dichiarare: «Voglio andare a Stoccarda per far vedere ai tedeschi di che impasto siamo fatti noi americani». I Vanni Loriga I ^na 'oto s'm'30''ca' dell*81 : l'olimpioni co Mennea con la «promessa» Cari Lewis

Luoghi citati: Germania, Iowa, Stoccarda, Usa