Fu ferito con JFK nel corteo fatale di P. P.

Fu ferito con JFK noi corteo lutale Fu ferito con JFK noi corteo lutale PA] WASHINGTON DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Tutti lo ricordano soprattutto come l'uomo che era sulla stessa «limousine» scoperta di John Fitzgerald Kennedy nella Dealey Plaza di Dallas il 22 novembre del '63 e venne ferito gravemente da quegli stessi colpi di Lee Harvey Oswald che squarciarono la gola e il cervello del presidente. Ma John Bowden Connally, morto martedì sera a 76 anni per fibrosi polmonare in un ospedale di Houston, è stato molto di più nella storia politica americana. Avrebbe facilmente potuto diventare Presidente, dopo una vita pubblica particolarmente ricca di incarichi e movimentata. Quando Kennedy venne colpito, Connally era insieme a lui nella sua qualità di governatore del Texas. Rimase per quattro giorni tra la vita e la morte, dopo che una pallottola gli aveva trapassato la schiena, il petto, un polso e si era fermata in una coscia. Riprese conoscenza proprio quando il televisore della sua camera d'ospedale trasmetteva da Arlington i tragici funerali di Kennedy. Era convinto che il vero bersaglio dell'attentato era lui, ma non perché fosse un megalomane, bensì perché aveva più volte opposto un rifiuto alla richiesta di Oswald di riqualificare la motivazione poco onorevole del suo allontanamento dai Marines. Non è giusto dire che Connally era cresciuto all'ombra di Lyndon Johnson, perché proprio quell'uomo bello, brillante e eloquente era stato un fattore chiave dell'elezione a senatore di LBJ nel '48. Nel '60, Kennedy e Johnson, diventati presidente e vicepresidente, gli dettero atto di avere gran parte del merito per la loro vittoria. Connally, iscritto al partito democratico fin da giovanissimo, trasmigrò al partito repubblicano nel '73, a tre mesi dalla morte di Johnson. Nixon, che aveva sempre ammirato Connally, lo convinse ad accettare la carica di Segretario del Tesoro nella sua amministrazione. In quella carica, Connally decise lo sganciamento del dollaro dall'oro, decretando la fine degli accordi di Bretton Woods. «E' l'unico uomo di entrambi i partiti che aveva il potenziale per diventare un grande Presidente», ha scritto Nixon nelle sue memorie. Connally ci provò nell"80, ma si trovò di fronte un fenomeno del tutto nuovo che lo sbaragliò: Ronald Reagan. [p. p.]

Luoghi citati: Arlington, Dallas, Texas, Washington