Prego il signore è «disservito»

Prego, il signore è «disservito» Prego, il signore è «disservito» Troppe inefficienze, crescono iDon Chisciotte ROMA. Il «Signor Rossi» è stufo dell'inefficienza imposta per legge o per consuetudine. I disservizi gli rendono la vita difficile, lo mandano in bestia. E' la tesi di un'indagine Censis il cui titolo sembra incitare alla rivolta contro i privilegi acquisiti: «Far crescere la piccola competizione quotidiana». Ma a quale competizione si riferisce l'esortazione del Censis? «A quella che vede il cittadino spesso vanamente impegnato per ottenere funzionalità ed efficienza», risponde il coordinatore della ricerca Antonio Preiti. Come un Don Chisciotte, il «Signor Rossi» combatte per ottenere tante piccole e grandi cose: dall'affidabilità dei servizi sanitari e dei trasporti al giornale ed alle sigarette reperibili al supermercato sotto casa, ai negozi aperti quando esce dall'ufficio, al «taxi libero». Perché il Censis vuole far crescere la «piccola competizione?». «Solo così - risponde il direttore Nadio Delai - la gente farà cadere gli steccati che proteggono quanti profittano di costumi rivelatisi vantaggiosi». Come accade per i «monopoli» di giornalai, tabaccherie, tassisti ed autolinee in concessione - che operando in regime protetto possono ignorare la concorrenza - altri operatori eludono gli obblighi che sarebbero loro imposti dalle leggi della domanda e dell'offerta. Ora però il «Signor Rossi» s'è scocciato ed ha sollevato la testa. Dover cambiare fittiziamente residenza per iscrivere all'asilo o alle elementari i figli nell'istituto desiderato; non poter aprire il negozio quando i clienti lo chiedono; la difficoltà di ottenere adeguate prestazioni professionali dai docenti universitari: sono queste altre frustrazioni imposte al cittadino dalla «insostenibile pesantezza delle protezioni sociali». Ed è contro il pigro sfruttamento di simili leggi o usanze che il «Signor Rossi» si batte. Qualche esempio. Un sistema sociale tanto infingardo da consentire autentici abusi («Il taxi me lo tengo vecchio e lercio tanto faccio le stesse corse degli altri»; «Lavoro di meno perché guadagno lo stesso») manda in bestia il nostro Don Chisciotte. Sono molte ed articolate, inoltre, le attese di razionalizzazione dei servizi e le critiche al loro funzionamento. Il Censis le riassume così: il 64,6% degli intervistati dichiara di voler acquistare qualcosa quando i negozi sono chiusi; il 60,3% fa acquisti in orari inconsueti; si chiedono più posti negli asili nido, ma la legge non riconosce l'attività degli «asili-nido famiglia»; non si trovano parcheggi nelle città; e così via. Vi sono, infine, altri aspetti meno rilevanti che destano però egualmente il risentimento della gente: uno di questi è la mancata automazione del gioco del lotto che, malgrado i rilevanti investimenti, è bloccata. Insomma il «Signor Rossi» deve darsi molto da fare. [Agi]

Persone citate: Antonio Preiti, Don Chisciotte, Nadio Delai

Luoghi citati: Roma