La squadra del municipio di Guido Tiberga

La squadra del munidpio La squadra del munidpio Le competenze di giunta e assemblea TTO PER CATANIAs-Pri:Verdi, Civile] . RETE 5 RIFORMISTI [Ex Pri] .4 nell'assemblea il primo dei non eletti. Con il nuovo sistema gli assessori sono legati al sindaco da un rapporto fiduciario di collaborazione: viene seguito il criterio del «pool», della «squadra» del primo cittadino, con il fine di attuare il «programma amministrativo» approvato dal Consiglio: quest'ultimo deve rimanere affisso all'albo del Comune per tutto il quadriennio. La legge 81/'93 ha definito i rapporti fra il nuovo esecutivo comunale e l'assemblea, creando la nuova figura del presidente del Consiglio. A lui spettano la convocazione e la rappresentanza dell'organo, nonché la moderazione delle discussioni. La sua nomina può avvenire per elezione dell'assemblea, o si sceglie il consigliere anziano (ossia quello che ha ottenuto la maggior cifra elettorale, voti di lista più preferenze). Superato lo scoglio del ballottaggio, il primo atto del sindaco è il giuramento davanti al Consiglio comunale. Dopo di che, nella prima seduta successiva all'elezione, deve comunicare al Consiglio gli atti di nomina del vicesindaco e degli assessori, «unitamente alla proposta degli indirizzi generali di governo». Formalmente si tratta di un unico atto: in realtà il Consiglio non ha alcuna voce in capitolo sulla nomina degli assessori (mentre prima della legge 81/'93, era proprio il Consiglio a nominare la giunta). L'indirizzo di governo deve invece essere approvato a scrutinio palese. Per i Comuni con popolazione superiore ai 15 mila abitanti, la carica di consigliere e quella di assessore sono incompatibili. Se un consigliere entra nella giunta decade automaticamente, e subentra 4 MSI PROGRESSISTI 4 per Catania [Psi] Movimento pop. 1 catanese 1 Rifond. comunista 1 Città nostra 1 PSDI dovranno scegliere tra la carica di consigliere comunale e quella di assessore. I cittadini, inoltre, hanno la possibilità di «sfiduciare» il primo cittadino con un referendum, senza far cadere anche il Consiglio cada. Questa «mozione di sfiducia popolare» può essere promossa dal Consiglio stesso, qualora vi siano gravi inadempienze programmatiche e il sindaco non stia mantenendo quanto aveva promesso. La breve esperienza della «sfiducia costruttiva» nei Co muni italiani (era nata con la legge 142/'90) non ha dato grandi risultati. Così la legge del '93 non ha più previsto la sfiducia del sindaco: se cade il primo cittadino, insieme con lui decadrà anche il Consiglio comunale. L'assemblea ha la possibilità di rimettere le de cisioni in mano al corpo elettorale solo in un caso: quando il sindaco non si attenga al «programma amministrativo» approvato e affisso in Comune. La mozione deve essere motivata e richiesta dai due quinti dei consiglieri. A CURA DI Raffaella Silipo e Guido Tiberga

Persone citate: Raffaella Silipo, Verdi

Luoghi citati: Catania