Lo spareggio in Sicilia
Lo spareggio in Sicilia Lo spareggio in Sicilia Le norme per il voto nell'isola Già decisi i «posti» in Consiglio Un caso a parte nel panorama elettorale italiano è rappresentato dalla Sicilia, in cui tutti i procedimenti elettorali sono regolati dalla legge regionale del 26 agosto '92, che presenta alcune differenze sostanziali rispetto al resto d'Italia. Balza subito agli occhi, alla vigilia di ballottaggio, la netta separazione fra elezione del sindaco ed elezione del Consiglio: il sindaco si decide in due turni, come nel resto d'Italia, ma il Consiglio in uno solo. Anche il «premio di maggioranza», che nelle altre regioni è del 60 per cento, in Sicilia è di gran lunga inferiore, e un sindaco si può trovare alle prese con un Consiglio che ha una maggioranza assolutamente diversa da quella che ha sostenuto la sua elezione. Nei Comuni con più di diecimila abitanti (anche questa è una differenza rispetto al resto d'Italia, dove lo «spartiacque» con il maggioritario è l'issato a quota 15 mila residenti) si vota con il PATTO PER CATANIA > PATT[>dsboc17 . RETE 5 RIFORMI[Ex Pri] .4 4 MS4 sistema proporzionale il 70% dei seggi è assegnato con i criteri della proporzionale pura. Il restante 30 per cento è attribuito per due terzi alla lista, o al gruppo di liste coalizzate, che abbia ottenuto il maggior numero di voti validi. Tutto questo si decide già al primo turno, indipendentemente dalla scelta del sindaco. A Catania, come è noto, il ballottaggio di domenica si svolgerà fra Enzo Bianco, sostenuto dal «Patto per Catania», che ha ottenuto il 40,4% dei voti, e Claudio Fava, sostenuto da Rete e Rifondazione (unite nella lista «Liberare Catania») che ha ottenuto il 27,5% dei voti. Ma la formazione del Consiglio è già decisa. Non solo, qualunque sia il candidato vincitore, si troverà ad amministrare un Consiglio di cui non ha la maggioranza, cosa che nel resto d'Italia è impossibile. Infatti i due partiti «Patto per Catania» e «Liberare Catania» non hanno 1 che 23 seggi, mentre i restanti 32 sono stati attribuiti al polo più conservatore, formato da Democrazia cristiana, Riformisti (ex pri), Progressisti (ex psi) e due liste socialdemocratiche. Altra particolarità siciliana è che i sindaci sono obbligati a presentare prima delle elezioni la loro squadra di assessori, cosa che sia Bianco che Fava hanno già fatto: si tratta di elementi esterni al Consiglio, tranne un paio di casi che, come nel resto d'Italia,
Persone citate: Claudio Fava, Enzo Bianco, Fava
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