Il «bonus» del primo cittadino

Il «bonus» del primo cittadino Il «bonus» del primo cittadino Alla maggioranza il 60 per cento dei seggi Scelto il sindaco, si procede al calcolo di come sarà formata l'assemblea del Consiglio comunale. Dice l'articolo 7 comma 6 della legge: «Qualora un candidato alla carica di sindaco sia proclamato eletto al secondo turno, alla lista o al gruppo di liste ad esso collegate viene assegnato il 60 per cento dei seggi, sempre che nessun'altra lista o altro gruppo di liste collegate abbia già superato nel primo turno il 50 per cento dei voti validi». Le liste che appoggiano il sindaco si spartiranno la quota di maggioranza in proporzione ai voti di lista ottenuti al primo turno. Stesso sistema per la divisione del 40% che spetta alla minoranza. Quanto alla nomina dei consiglieri, ogni lista che ha ottenuto il diritto a essere rappresentata in Consiglio, assegnerà i seggi prima al proprio candidato, poi a chi ha ottenuto il maggior numero di preferenze individuali. Il Consiglio comunale cambia nettamente faccia, dunque, a seconda che vinca l'uno o l'altro dei candidati. Facciamo due esempi concreti. A Milano, dove i seggi sono 60, se vince Marco BN SARDEGNA CON CASTELLANI SINDACO RIFONDAZ. COMUNISTA LA RETE VERDI LA RETE ALLEANZA PER TORINO la sua coalizione otterrebbe 30 seggi su 50, così distribuiti: 17 a Rifondazione, 8 alla rete, 4 all'Alleanza verde e uno ai Pensionati. I restanti 20 seggi sarebbero divisi fra Lega (7), de (4), Alleanza per Torino (3), pds (3), uno ciascuno a verdi, pli e msi. Scenario completamente diverso con la vittoria di Valentino Castellani: lo sostengono il pds (che in questo caso avrebbe 16 seggi), Alleanza per Torino (10) e i verdi (6). E gli «altri»? Sempre sette seggi alla Lega Nord, sempre 4 alla de, sempre uno al msi. Un seggio anche ad Alleanza Verde, due seggi alla Rete e 5 a Rifondazione comunista. La legge 81/'93 a dire il vero riteneva che il premio di maggioranza sarebbe stato «mitigato» dagli apparentamenti successivi al primo turno di voto. Ma nella pratica si è visto come nessuna coalizione vincente abbia voluto allargarsi e dividere il possibile «bottino» con altri. Evidentemente pensando che ormai non sono più tempi in cui gli elettori seguono fedelmente le indicazioni del partito e dunque molte alleanze sarebbero state inutili ai fini della vittoria. PDS CON FORMENTINI SINDACO RIFONDAZ. COMUNISTA PDS — RETE VERDI DC PATTO CON MILANO FIDUCIA IN MILANO 25TT1 psi É LEGA NORD .illllIÉ 25TT1 CON DALLA CHIESA SINDACO VERDI LISTA PER MILANO LEGA NORD DC PATTO CON MILANO FIDUCIA IN MILANO VERDI LEG PATFI

Persone citate: Dalla Chiesa, Valentino Castellani

Luoghi citati: Milano, Sardegna, Torino