La corsa dei sindaci alla volata finale

Le regole per il ballottaggio: due sfidanti, un solo vincitore, rivoluzione in Consiglio Le regole per il ballottaggio: due sfidanti, un solo vincitore, rivoluzione in Consiglio In corsa dei sindaci alla volata finale Così il «testa a testa» decisivo in 145 città italiane delle città interessate. Il voto - continua la legge - va espresso con un segno tracciato «sopra il nome del candidato prescelto». Attenzione, quindi: i simboli che verranno riprodotti sulla scheda hanno unicamente lo scopo di orientare l'elettore, ricordandogli gli schieramenti politici dei due candidati. Non vanno assolutamente segnati: una seconda croce tracciata su uno di questi simboli, oltre ad essere completamente inutile, potrebbe essere valutata da un presidente di seggio particolarmente fiscale come un «segno di riconoscimento», provocando l'annullamento del voto. Le formazioni di partenza nelle città più grandi non sono cambiate. La legge elettorale concedeva ai candidati ammessi al ballottaggio e ai partiti che avevano appoggiato i candidati esclusi di stringere nuove alleanze in vista del ballottaggio. In questo caso i nuovi alleati avrebbero partecipato alla spartizione del premio di maggioranza, che attribuisce il 60 per cento dei seggi alla coalizione che appoggia il sindaco. Nei dodici capoluoghi di provincia interessati al voto (Catania e Agrigento vanno esclusi per la diversa normativa locale) non si però è registrato nessun caso di «apparentamento». Domenica si risolve al ballottaggio anche la corsa per la carica di presidente in sei province: Gorizia, Mantova, Pavia, Ravenna, Trieste e Viterbo. Le m GLI SFIDANTI Diego NOVELLI 36,1% Rete, Rifondazione, Alleanza Verde, Pensionali Valentino CASTELLANI 20,3% Pds, Verdi, Alleanza per Torino I candidati nei 14 capoluoghi di provincia in cui si vota domenica [le percentuali sono quelle del primo turno] Rodolfo JANNACCONE PAZZI 43,2% d ,Lega Nord Carla TORSELLI 25,9% Il Ponte (Pds, Rote, Verdi), Rifondazione I Loriana VALENTIN! 38,2% Alleanza per Grosseto (Pds, Pri, Verdi, Popolari per la riforma) Fausto GIUNTA 32,1% De, Rinnovamento a iiiuiiiuiuiHnniwn—wffiHBiTTrmn regole sono le stesse che nelle elezioni per il sindaco, e in due circostanze le alleanze di partenza si sono ampliate. A Viterbo Ugo Nardini, candidato di pds e pri, si è «apparentato» con la Rete, i Verdi e Rifondazione comunista. Il suo avversario VERCELLI mwwmwmw Ferdinando CARDINALI 32,6%[ Pds, Rifondazione, Rete, Alleanza Democratica, «Mani Pulite» Sergio MERUSI 25,7% d Marco FORMENTINI 38,8% Mietta BARACCHI RAVAGLIOLI 26,2% Lega Nord Giogio GAIETTA 13,9% d Lega Nord Nando DALLA CHIESA 30,4% Rete, Pds, Rifondazione, Verdi, Lista per Milano tega Nord Pds Alberta MANZON 33,7% Si per Pordenone (Verdi, Pri, Pli, Rete, Popolari per la Riforma), Pds, Ud (Psi, Psdi, Verdi) Alfredo PASINI 23,2% Pier Paolo D'ATTORRE 38,9% Pierluigi PICCINI 37,8% Pd Stefano TALAMINI 33,2% Pds Pds Lega Nord Ezio BRINI 26,3% Alleanza per Ravenna (Pri, Pli, Psdi, Segni) Maurizio FISTAROL 30,8% Alleanza di Progresso Vittorio CARNESECCHI22/4% De Lega Nord FI AGRIGENTO Enzo BIANCO 40,4% Patto per Catania (Pds, Pri, Popolari per la riforma, Città mi ne, Indipendenti) Giuseppe ARNONE 33,9% Lista per Agrigento (Pds, Rifondazione, Verdi), Rete Calogero SODANO 31,3% Insieme per Agrigento Franco GIUSTINELLI 33,6% Renato GALEAZZI 46,5% d Pds Pds Gianfranco CIAURRO 20,8% Luigi DI MURRO 17,0% D Alleanza per Terni De Claudio Carriero (de) si è alleato con due liste locali. A Mantova Franco Raffaldini, che nel primo turno era appoggiato soltanto dal pds, si è alleato con la lista Alleanza per Mantova. Il ballottaggio lo vedrà affrontare il leghista Davide Boni. CON NOVELLI SINDACO ALLEANZA VERDE PENSIONATI ALLEANZA PER TORINO DAZ. NISTA RIFONDAZ. COMUNISTA IN BREVE Seggi aperti solo domenica Per il ballottaggio si vota solo domenica, i seggi sono aperti dalle 7 alle 22. Bisogna presentarsi con il certificato elettorale già utilizzato domenica 6 giugno (chi lo ha perso può chiederne una copia agli uffici elettorali del Comune) e un documento di identità valido. Il ballottaggio è legato al primo turno, dunque chi è diventato maggiorenne dopo il 6 giugno non può votare. Sei milioni di italiani tornano alle urne In totale gli italiani che voteranno domenica per il ballottaggio nei 145 Comuni e nelle sei Province interessate sono 6 milioni 714 mila 186. Tre milioni 185 mila 346 uomini e tre milioni 528 mila 840 donne. Quanto guadagnano sindaco e consiglieri La nuova legge sull'elezione diretta del sindaco ha apportato modifiche anche alla retribuzione degli eletti, fissando i massimi di stipendi (per sindaco e assessori) e gettoni di presenza giornalieri (per i consiglieri). Le cifre dipendono dal numero di abitanti e possono essere raddoppiate se l'amministratore non è un lavoratore dipendente o è collocato in aspettativa, o anche se cumula più di una carica (ad esempio sindaco e assessore). Così nei comuni con meno di 3.000 abitanti il sindaco guadagna fino a 968 mila lire al mese e il gettone del consigliere è di 27 mila lire. Nei capoluoghi di provincia con popolazione fino a 50 mila abitanti, il sindaco guadagna 2 milioni 662 mila lire, l'assessore 1 milione 197 mila, il gettone è di 45 mila lire. Nei capoluoghi di provincia fino a 100 mila abitanti il sindaco guadagna 3 milioni 146 mila lire, l'assessore 1 milione 887 mila lire e il gettone è sempre di 45 mila lire. Nei capoluoghi di Regione fino a 500 mila abitanti, sindaco: 4 milioni 840 mila lire, assessore: 3 milioni 146 mila lire, gettone: 127 mila lire. Stessa cifra per le città sopra i 500 mila abitanti. I numeri della giunta e dell'assemblea II numero di consiglieri e assessori varia a seconda della grandezza del Comune: 60 consiglieri nei Comuni con più di un milione di abitanti, 50 nelle città con più di 500 mila, 46 con più di 250 mila, 40 con più di 100 mila, 30 con più di 30 mila. Gli assessori :non più di 8 nelle città con più di 100 mila abitanti, non più di 6 nei Comuni con popolazione superiore ai 10 mila, non più di 4 nei centri tra i tremila e i 10 mila abitanti. Non più di due nei Comuni più piccoli. Il numero deve essere pari. — PSI MSI