Quell'ermo colie di Stanislao Nievo

PARCHI LETTERARI PARCHI LETTERARI Quell'ermo colie... Individuati 20 luoghi da proteggere Prende forma un'idea di Stanislao Nievo: montagne e campagne tutelate non per un'emergenza ambientale ma perché hanno ispirato capolavori Lt ITALIA dei parchi, dopo decenni di sonnolenza, sembra essersi svegliata. Varata la tanto attesa legge quadro nazionale, è ora tempo di nuovi progetti, come quei «parchi letterari» che dovrebbero nascere non tanto per emergenze naturali, quanto per il loro stretto collegamento con le parole della letteratura. L'idea era stata lanciata qualche tempo fa da Stanislao Nievo, poeta e letterato, nipote di Ippolito. Il Censis ha individuato le prime venti aree, tra cui i 500 ettari del parco «Il nido» di San Mauro Pascoli, in Emilia Romagna, che hanno ispirato «Myricae» e «Canti di Castelvecchio» di Giovanni Pascoli. Nella stessa regione Dante Alighieri si è meritato, con il XIV canto della Divina Commedia, 5000 ettari sull'Appennino romagnolo, nei dintorni della cascata dell'Acquacheta. Il Parco della Valle del Saturno, 2200 ettari in Lazio, è dedicato alle «Lettere famigliari» del Petrarca. Dalle «Satire» dell'Ariosto potrebbero sorgere 3500 ettari in Garfagnana. Per il Boccaccio sono pronti a Firenze i «Palagi dell'Allegra Brigata». Potrebbe essere la volta buona anche per San Francesco d'Assisi, che da anni attende che i 6300 ettari del Monte Subasio siano consacrati al «Cantico delle Creature». Omaggio anche a Leopardi, per il quale sono pronti 1500 ettari in comune di Recanati per il parco del «Natio borgo selvaggio». In Lombardia si sta definendo un itinerario manzoniano sulle sponde del Lago di Como. Dai versi della «Fiaccola sotto il moggio» di Gabriele D'Annunzio si propone nasca il «Parco del Sagittario», 6600 ettari di Appennino in provincia dell'Aquila, dove tuttavia il palazzo normanno che fa da sfondo alla tragedia è ormai trasformato in appartamenti pur mantenendo l'aspetto esteriore. Nel vicino Molise 500 ettari nella Valle del Trigno attendono protezione sotto il segno di Felice Del Vecchio. Ancora in buone condizioni è l'ambiente che fa da riferimento ai versi del Carducci, 14.200 ettari di Maremma toscana, in provincia di Livorno, con al centro quel viale di Bolgheri mantenutosi in gran parte intatto e la vicina oasi naturale del Wwf. Il nume tutelare della Calabria sarà invece il Corrado Alva- ro di «Genti d'Aspromonte», per un'area protetta intorno ai monti di San Luca, in provincia di Reggio Calabria. Basilicata e Puglia trovano rispettivamente nell'opera di Isabella Di Morra e Ferdinando Donno lo spunto per chiedere la tutela dell'area tra Baraco e Colimena e per la Valle del Sinni. Lo studio del Censis e del ministero Agricoltura e Foreste ha individuato la «Sicilia del Gattopardo», di Tornasi di Lampedusa, in 68 mila ettari tra le province di Trapani e Agrigento, mentre la Sardegna è quella delle «Canne al vento» di Grazia Deledda, 60 mila ettari per il parco in cui si potrà ritrovare il «Nuorese di Efix». Un'isola minore in cui l'ambiente raccontato non si dissocia molto da quello attuale è la napoletana Isola di Procida, 375 ettari per «L'isola di Arturo» di Elsa Morante. I versi di «Ossi di seppia» di Eugenio Montale aderiscono perfettamente ai tremila ettari in provincia di La Spezia destinati al parco «Cinque Terre: la casa delle estati lontane». L'area è da tempo all'attenzione dei naturalisti, ma non sarà facile spuntarla. Ippolito Nievo consentirà di trasformare in natura protetta «Le confessioni di un italiano», con il parco del Veneto orientale e il Castello di Colloredo, vicino a Udine, modello per il suo castello di Fratta. L'idea dei parchi letterari può essere sviluppata all'infinito: il Carso di Scipio Slataper, le colline di Pavese e Fenoglio, il Po di Bacchelli, le «Terre del Sacramento» di Jovine, l'Altopiano di Asiago di Rigoni Stern, la Lucania di Silone e di Carlo Levi... Walter Giuliano