Un «Académie» tutta per loro di Gabriella Bosco

Un' «Académie» tutta per loro Un' «Académie» tutta per loro Luis liimuel zioni immediate di Dansel fu allora la creazione di un organo attraverso il quale i membri dell'Accademia potessero esprimersi e verso cui confluissero contributi volontari da tutto il mondo. Nacque così la rivista trimestrale Rattus. In uno stesso numero figurano interventi disparati, dall'«Ecologia comparata dei ratti europei» a «Il topo in farmacologia», dall'«Aggiornamento sui topicidi in uso e relativi antidoti» alle monografie sui topi letterari. Ma il tema che più appassiona gli accademici, tanto da essere per loro un'idea fissa e quasi un'ossessione, è una curiosa inquietante rarità che esiste in natura: il Re di Topi. E' un gruppo di individui - possono essere da tre a 32 che vivono disposti a raggiera, legati per la punta delle code. Nascono così, con questo groviglio caudale inestricabile, se ne stanno nascosti in qualche anfratto e non potendosi muovere vengono regalmente nutriti dai loro familiari. Dal '600 a oggi il monstrum (nel senso di «meraviglia») è stato repertoriato in un centinaio al massimo di esemplari. MPARIGI ICHEL Dansel ha fondato in Francia, in rue Monsieur le Prince a Parigi, l'Académie I Internationale du Rat: stato di diritto culturale del topo. Dansel è un noto professore dell'Ecole Pratique des Hautes Etudes, specialista di Paul Verlaine e Tristan Corbière, appassionato sin dagli esordi di mondi umbratili. Il cimitero del Pére Lachaise e i suoi abitanti attirarono per primi l'attenzione di Dansel sui popoli sotterranei. Ma fu in seguito a Nos frères les rats («I nostri fratelli topi», Edizioni Fayard), summa di rattologia - «Storia dei topi, loro leggende, loro misteri e arte di amarli» - che lo studioso, nei primi Anni Settanta, maturò l'idea dell'accademia. Volle creare un luogo dove potesse convergere ogni documento, testimonianza relativa ai suoi protetti. I grandi nomi arrivarono subito. Tra i primi che risposero all'appello ci furono Luis Bunuel, amico del topo da sempre, e lo storico della poesia Michel Décaudin, specialista di Apollinaire. Una delle preoccupa¬ Bruno Ventavoli Rattus raccoglie documenti fotografici, tramanda i racconti di coloro che ne hanno visto uno, invoca informazioni su nuove scoperte. Finora in Italia non ne sono stati trovati. Credo fondamentale: «Il Re di Topi non è una leggenda». Un numero speciale della rivista è stato riservato ai disegni-calembours del più giovane accademico, il tredicenne Roichalet. Giocando sul nome francese del topo, «rat», ha immaginato ad esempio Ma-rat, topo ucciso nella vasca da bagno durante la rivoluzione, il Pi-rat-a sull'isola del tesoro, o Rat-aplan, il topo tamburino. Per gli appassionati di lingua, c'è una sezione apposita che cataloga trovate come: «Che cos'è l'art? Un rat disordinato». LAccademia ha rallentato le sue attività, è anzi, si potrebbe dire, semiclandestina. Ma vivere nell'ombra fa parte della sua vocazione, ci si sente come un topo nel formaggio. Dice un proverbio malgascio: «Ratto non muove finché non brillano occhi di gatto». Gabriella Bosco

Persone citate: Apollinaire, Bruno Ventavoli, Luis Bunuel, Michel Décaudin, Paul Verlaine, Tristan Corbière

Luoghi citati: Francia, Italia, Parigi