La favola di Clinton e Hillary di Oreste Del Buono

Trapianti, beato chi non ne ha bisogno. Università: guerra di bande RISPONDE O.d.B. Egr. sig. Del Buono, stiamo esagerando. Mi riferisco alle notizie su Clinton e consorte che i nostri giornali quotidianamente ci ammollano. Non passa giorno senza resoconti stupidi o risentiti sulle presunte gesta della illustre «coppia». Se ci tenessero informati sul lavoro politico ovvero sui compiti che il Presidente americano assolve sarebbe cosa buona e giusta; questo diventa invece argomento secondario o di contorno, perché ci aggiornano - con tanti dettagli - su pettegolezzi... Mario Giordanengo, Paesana (CN) GENTILE signor Giordanengo, le notizie non vengono inventate nella nostra redazione come, del resto, non vengono inventate nella nostra redazione le notizie sulla crisi della famiglia reale inglese. Le recenti elezioni americane hanno puntato molto sulla coppia Clinton (a proposito, perché lei scrive coppia tra virgolette, come se fosse una panzana o un insulto?) a livello personale di unione familiare, ancor prima che di capacità politica e, dopo il trionfo democratico, è logico che ci sia una controffensiva repubblicana. Quando si ricorre così totalmente ai mass-media per venire eletti, si sottoscrive automaticamente l'accettazione del rischio di dover sopportare un'ingerenza spietata anche nel privato. E la nascita e la diffusione di queste voci documentano, sia pur nella ioro scarsa impot- La fadi Cle Hi vola nton lary tanza, un cambiamento d'umore generale sui primi passi politici di Clinton che non sono stati molto felici. C'è dell'esagerazione ora nelle critiche come prima ce n'era stata nelle speranze. I mass-media italiani hanno forse preso troppo sul serio (come l'opinione pubblica di gran parte degli americani) i richiami di Clinton a Kennedy e alla sua epoca, troppo presto spazzati via da una sanguinosa e tuttora oscura congiura, ma sbaglierebbero ancor più ora se non registrassero la repentinità di questo cambiamento, impressionante proprio per la sua frettolosità. Il motivo principale credo consista nel pentimento di gran parte degli americani per essersi troppo illusi in una favola tipo nuova frontiera kennedyana. Ma la delusione è reale e corposa e il popolo americano pretende di far pagare a Clinton la propria stessa ingenuità capace di farsi ingannare dalla propaganda, anzi d'ingannarsi più o meno deliberatamente. Non credo che i giornali italiani siano prevenuti, e perché mai dovrebbero esserlo? A ogni modo la mia risposta è assolutamente e irrilevantemente personale, non avendo mai avuto da scrivere su Clinton ed essendo in questo caso un lettore come lei. Oreste del Buono La favola di Clinton e Hillary