Castellani: nessuna ombra
Castellani: nessuna ombra Castellani: nessuna ombra «Non credo alle voci di brogli Rinviare se non c'è chiarezza» TORINO. Valentino Castellani sollecita il rinvio del ballottaggio. A una condizione: che il ricorso della Lega non sia manifestamente infondato. Il candidato di pds, Alleanza per Torino e verdi del sole che ride si proclama tranquillo, non crede ai brogli denunciati da Bossi. «Ma desidero che gli elettori possano andare alle urne senza essere condizionati dalle polemiche. Si sospenda il voto, se una simile procedura può servire a raggiungere questo scopo». Annunciata dallo staff del professore, approvata dall'avvocato Fulvio Gianaria, noto penalista torinese, la dichiarazione di Castellani è piovuta in redazione alle 18,33. Punto primo: «Se si è verificato qualche errore nel conteggio dei voti, chiedo che la magistratura disponga un immediato ed accurato controllo dei risultati del primo turno». Punto secondo: «Solo dopo aver raggiunto la certezza della regolarità degli scrutini, si potrà ritornare a votare in serenità per la scelta di un sindaco che si prenda cura degli urgenti problemi della città». Punto terzo: «La Lega lamenta che il suo candidato è stato ingiustamente escluso dalla competizione. Le polemiche possono essere motivate dalle ragioni più diverse, ma l'unica cosa che conta è che sia rispettata la volontà espressa dagli elettori al primo turno». La parola «ballottaggio» non compare nel comunicato. Ma è sottintesa: r«accurato controllo dei risultati» non si può fare in tre giorni. Non è vero, professore? «Penso di no. Però mi lasci precisare che io non conosco le carte, non so quali documenti abbia prodotto la Lega. Leggo i giornali, questo sì, e cerco di usare il cervello. E mi dico che per la prima volta gli elettori si trovavano a votare con la nuova legge, ossia con un sistema più complesso del solito. Anche scrutatori e presidenti di seggio erano all'esordio con queste norme. Se ci fossero errori, anche in numero rilevante, non sarei stupito. E questa considerazione non vale solo per Tori- Valentino Cast ellani no». Ma una cosa è parlare di errori e un'altra ipotizzare brogli a favore di questo o quel candidato. «Sono convintissimo che un ricalcolo del voto dimostrerebbe che gli errori sono distribuiti in modo uniforme tra tutti i can didati. Lo dico non solo perché ho la coscienza tranquilla, ma anche perché ritengo che Tori no sia una città civile, e i brogli elettorali non appartengono alla sua cultura». Parliamo di sviste allora, per ignoranza delle norme o stanchezza. C'è chi sostiene che i più danneggiati siano Cornino e Novelli, candidati con una base elettorale meno informata. «E' una teoria come tante, io la trovo fantasiosa e non supportata da fatti concreti». Lei è convinto che in ogni caso resterà davanti a Cornino nella classifica del primo turno. Allora perché rifare i conti? «Perché la materia è molto delicata. In queste condizioni chiunque diventi sindaco porterebbe sulle spalle il peso di una domanda senza risposta: "Avrebbe vinto se i calcoli fossero stati corretti?". Ecco, io non intendo vivere con questo dubbio. E poi c'è un altro particolare...». Quale, professore? «Le proteste della Lega, in assenza di risposte, turbano i cittadini, la percentuale di astenuti potrebbe crescere». Per lei, costretto a recuperare, sarebbe un danno. Non teme che il suo appello possa essere strumentalizzato? Ossia che si dica: Castellani preferisce il rinvio per avere più tempo da dedicare all'attacco di Novelli? «Non credo a possibilità di equivoco. In gioco non sono Castellani o Novelli o Cornino. La posta è più alta. Riguarda la credibilità del prossimo sindaco, chiunque egli sia. E la necessità di garantire che il voto si svolga in un clima non avve¬ lenato dai sospetti». Giampiero Pavido Valentino Castellani
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