Assisi-Disneyland colori della vergogna

POLEMICA. «Italia Nostra» denuncia: i nuovi intonaci sfregiano i monumenti POLEMICA. «Italia Nostra» denuncia: i nuovi intonaci sfregiano i monumenti Assisi-Disneyland colori della vergogna w t ASSISI I NA grave minaccia per la I città di San Francesco, di I Cimabue e di Giotto. Uno x. I dei massimi centri storici e religiosi d'Italia, sulla carta rigidamente tutelato, rischia di perdere la sua fisionomia. Si stanno intonacando le facciate, che sono di pietra nuda, e sull'intonaco si stendono pitture sintetiche, dal color senape al rosso quasi violaceo. In qualche caso l'intonaco viene ancorato a reti metalliche, col risultato di una assoluta irreversibilità della trasformazione. Gli esempi che più colpiscono: l'ex convento di Sant'Antonio, il Palazzo Sperelli-Bernabei, l'antico ospedale, il Palazzo dei Leoni. Le nuove facciate spiccano come elementi estranei nel tessuto di pietra che si estende dai possenti archi del convento a Santa Chiara, a San Ruffino e alle mura fin sotto la Rocca, offrendo un volto compatto su cui si leggono i segni dei secoli passati. Ogni edificio non intonacato mostra tracce di archi, di bifore e trifore, di vuoti colmati con mattoni, consentendo di ricostruire interventi stratificati. Ma ora l'intonaco colorato dilaga e copre tutto, secondo i dettami della Soprintendenza. L'operazione, giustificata con le memorie del Sei-Settecento assisano, sta passando sotto silenzio. Ma ad Assisi sono in gioco i fondamenti stessi della conservazione e le scelte non possono dipendere soltanto da una Soprintendenza, né da una «commissione edilizia e di pubblico ornato» composta da persone egregie ma non reclutate tra i più illustri competenti in materia. Il ministro dei Beni Culturali deve bloccare tutto, formando una commissione ad altissimo livello che si assuma di fronte al mondo la responsabilità di decidere se la faccia di Assisi va cambiata, con quali motivazioni scientifiche e culturali, oppure va conservata come è oggi. C'è un altro insidioso movimento di alterazione, ed è quello causato da trascuratezza o ignoranza: il bitume che copre gli antichi lastricati di vicoli e salite, la comparsa nella piazza del Comune di incongrue fioriere fatte in serie, i nuovi arredi di negozi con vetrine in anodizzato. Innumerevoli edifici esterna- mente ben conservati sono stati travolti all'interno con ristrutturazioni in parte abusive. A questo abusivismo strisciante si aggiunge quello clamoroso delle nuove costruzioni fuori le mura: ben 4500 sono le pratiche di condono presentate in Comune. Italia Nostra ha indetto un convegno nella sala della Biblio¬ teca Francescana per non denunciare questa situazione. Sono stati forniti dati impressionanti: finora la sanatoria avrebbe legalizzato case e casette abusive per 450 mila metri cubi. La previsione è di altri 900 mila metri cubi, in barba alle leggi di tutela, al famoso «Piano Astengo», al piano paesistico tante volte citato come esempio raro in Italia. A questi prodotti del malgoverno locale e centrale (nessun ministro dei Beni Culturali sapeva qualcosa?) si aggiungono le insidie degli innovatori. Col fine di alleviare il peso del traffico automobilistico, e in particolare dei pullman, ecco il progetto di un «vettore ettometrico». L'enigma è facilmente svelato. Si tratta di una miniferrovia su cui piccole carrozze per 10-12 passeggeri corrono senza soste, alla velocità di 20 chilometri all'ora, rallentando ad un chilometro l'ora nei punti di imbarco e sbarco. La linea dovrebbe allungarsi dalla stazione ferroviaria, situata nella piana, fin sotto le mura, dove verrebbero costruiti diversi sistemi di trasporto verticale. Ad esempio scale mobili. Il principio ispiratore è sacrosanto. Le perplessità vengono dall'impatto ambientale e visivo, dalla sproporzione fra le effettive necessità ed i costi non soltanto economici, dal rischio di incrementare il flusso già eccessivo dei turisti «vedi e fuggi» (2 milioni l'anno) di introdurre nel paesaggio di Assisi un elemento quasi disneyano. Come se non bastassero gli intonaci e l'abusivismo. Si svegleranno gli esponenti della cultura che frequentano ed amano l'Umbria, i religiosi eredi di San Francesco? Mario Fazio Assisi: la rocca Maggiore, antica residenza di Federico II di Svevia e (a sinistra) la basilica di San Francesco

Persone citate: Bernabei, Federico Ii, Leoni, Mario Fazio, Rocca