Trappola khmer per 20 mila Caschi blu di Fernando Mezzetti

Trappola khmer per 20 mila Caschi blu CAMBOGIA Per bloccare la secessione di 7 province proclamata dal principe Chakrapong Trappola khmer per 20 mila Caschi blu Il figlio di Sihanouk chiede aiuto contro il fratello Finora destreggiatesi tra le fazioni in lotta senza riuscire a disarmarle, le Nazioni Unite rischiano di essere coinvolte in una lotta dinastica tra due figli del principe Sihanouk che li aizza l'uno contro l'altro: una lite di famiglia per un trono inesistente, ma che potrebbe aprire un nuovo filone di guerra nel martoriato Paese. Vittorioso alle elezioni del 20-28 maggio, il principe Ranariddh, figlio di Sihanouk, chiede «l'intervento della comunità internazionale» per stroncare la-secessione di una parte del Paese proclamata dal suo fratellastro Chakrapong, legato al governo a suo tempo installato dai vietnamiti e che è stato battuto nella consultazione. L'appello è venuto mentre l'Assemblea costituente, appena eletta, nella sua prima riunione ha proclamato ieri capo dello Stato Sihanouk, che ha a sua volta chiesto ai secessionisti di porre fine alla loro azione. La richiesta di Ranariddh è rivolta alle Nazioni Unite, mentre Cina e Vietnam sembrano voler restar fuori dalla lotta dinastica. L'Onu, che ha oltre 20 mila uomini in Cambogia, non è riuscita a disarmare le forze governative di Hun Sen né quelle dei Khmer rossi. Tra le due, come un vaso di coccio, vi erano le forze di Ranariddh, che, debole sul campo militare, ha però vinto le elezioni svoltesi con regolarità e alta partecipazione nonostante il boicottaggio dei Khmer rossi. Il suo movimento, il Funcipec, malgrado le intimidazioni delle forze governative ha avuto il 45,2 per cento, e 58 seggi nell'Assemblea; Hun Sen, col suo partito popolare cambogiano, il 38,6% e 51 seggi. Sihanouk aveva subito proposto un governo di riconciliazione nazionale, disposto ad accogliervi anche i Khmer rossi. Ma Ranariddh ha rifiutato l'offerta, soprattutto perché tra gli uomini di Hun Sen vi è un suo fratellastro, Chakrapong, dicendo di lui in un documento: «Egli non ha altro pensiero che quello di uccidermi o di distruggermi». Chakrapong, uno degli innumerevoli figli che Sihanouk ha avuto da una gran varietà di mogli e concubine, è rimasto a lungo nell'ombra covando rancore verso Ranariddh e il padre che lo prediligeva, e con il quale era riuscito a fuggire in Cina al momento dell'intervento di Hanoi, nel '78. Al rifiuto opposto dal figlio prediletto, Sihanouk ha risposto ripescando l'altro, finora considerato pecora nera per il suo sostegno di lunga data al governo filovietnamita. Il 6 giugno, avendo per la prima volta accanto Chakrapong, ha fatto un discorso dal palazzo reale contro Ranariddh. Questi si è poi detto disposto alla coalizione, ma subito dopo Chaprakong ha lasciato la capitale, e l'altro giorno ha pro¬ clamato la secessione di sette province orientali, circa il 40% del territorio, denominandole «Zona autonoma di Re Padre», in riferimento all'ascesa di Sihanouk al trono. Azione contro di lui, ma in suo nome. O forse con lui, contro il fratello. Hun Sen, che dapprima aveva contestato il risultato elettorale, è rimasto nella capitale dicendosi pronto alla coalizione. Ha il potere reale ma dice di non essere in grado di stroncare la secessione del suo luogotenente, il quale ha intimato ai Caschi blu di sloggiare dalla sua zona, interdicendo loro i voli e l'uso di battelli. Si sono già avuti scambi di colpi di artiglieria tra i suoi uomini e forze Onu, che rischiano ora così di essere coinvolte in sanguinose lotte dinastiche di cui alla fine potrebbero approfittare i Khmer rossi, più che mai compatti davanti alle divisioni altrui. Fernando Mezzetti Il principe Ranariddh, figlio di Sihanouk: chiede aiuto militare all'Onu ifoto reuter)

Luoghi citati: Cambogia, Cina, Hanoi, Vietnam