Zanone lascia il pli di Valerio Zanone

Zanone lascia il pli Zanone lascia il pli «Costa ritarda il congresso» ROMA. Una lettera, e sul partito liberale si abbatte l'ennesimo colpo. E' un divorzio questa volta, quello di Valerio Zanone che si dimette ufficialmente da presidente e, di fatto, dal partito stesso. La tessera che ha in tasca - precisa - «non verrà restituita perché sarebbe scortese, ma sarà l'ultima». Via Frattina, insomma, ha fatto il suo tempo. Soprattutto la «via Frattina» guidata da Raffaele Costa. Già, perché è la linea del nuovo segretario il motivo dell'addio di Zanone. «E' uscito da signore quale è, da persona che io rispetto. Ma non ne condivido le opinioni politiche - spiega Costa -. Io sono per un pli collocato saldamente al centro, non per un pli che fa l'occhiolino alla sinistra». Zanone, invece, ha un atteggiamento più morbido verso la sinistra, non la esclude con tanta decisione dal suo futuro, «purché non sia quella telecomandata dal pds». La scintilla che ha fatto scattare le dimissioni del presidente è stato il rinvio del Congresso nazionale del pli da luglio a settembre. «Non c'erano i tempi tecnici», spiega Costa. «Ci sono sempre delle buone ragioni per non fare le cose che non si vogliono fare», replica Zanone che intendeva in quell'occasione affrontare il problema della linea politica all'attenzione dell'intero partito in modo da porlo di fronte alla necessità di una scelta. La decisione del rinvio 10 ha convinto «della inutilità di continuare a occupare questa poltrona»: «Ogni posizione va tenuta finché c'è qualcosa di utile da fare; io, invece, a questo punto considero concluso il mio compito». Quale sarà il compito del Valerio Zanone degli Anni Novanta? Impegnarsi - spiega - «nella realizzazione dell'Unione liberale, un'aggregazione delle realtà locali in forma del tutto autonoma, libera da strutture e da gerarchie. Ci sarà solo un coordinamento a livello nazionale e il rapporto si baserà sul volontariato. Sarà un po' come tornare ai liberali degli Anni Venti...». Ma non ha paura, Zanone, che manchino gli ideali degli Anni Venti per tenere in piedi una struttura del genere? «Anzi - risponde lui - è proprio 11 contrario. Ormai i partiti tradizionali sono destinati a finire, ma non le idee liberali. E' proprio per questo che sostengo la necessità di trasformazione del pli, per salvare dei valori che sono ancora ben presenti fra le persone». Dunque, è una nuova aggregazione, una nuova possibile «cosa» che si crea. La direzione verso cui si orienta è «repubblicani, liberal-democratici radicali, cattolici popolari, uomini come Segni e la sinistra non telecomandata dal pds». In questo identikit figura anche Alleanza Democratica ed è proprio questo il punto di scontro con Costa. Il neo-segretario del pli «rifiuta» Alleanza Democratica, si considera «alternativo» e, quanto al futuro, sostiene: «Teniamoci quello che c'è e portiamo il partito verso un'aggregazione più forte. Purché si tratti di forze del centro e a noi omogenee. Se i liberali non sono cresciuti nel passato, ciò è dovuto anche ad una collocazione del partito non conforme alla volontà ed alla tradizione dell'elettorato». Segretario di un pli che gli sta scomparendo sotto gli occhi, Raffaele Costa non si rassegna e dà appuntamento a novembre, quando in 168 comuni - fra cui Roma, Genova e Palermo si voterà per il rinnovo delle amministrazioni: «Allora vedremo quale sarà il ruolo che potrà ancora svolgere il pli nella società italiana». [f. ama.] L'on. Valerio Zanone si è dimesso da presidente del pli Non intende nemmeno rinnovare la tessera di partito

Persone citate: Raffaele Costa, Valerio Zanone, Zanone

Luoghi citati: Genova, Palermo, Roma