Il salotto è troppo affollato di Enzo Bacarani
Polemica dei commercianti: troppe manifestazioni in piazza San Carlo Polemica dei commercianti: troppe manifestazioni in piazza San Carlo Il salotto è troppo affollato «Comizi, cortei, concerti e ora il Giro» «Quel palco è un monumento fisso» «Piazza San Carlo come la piazza di un paesone: concerti, comizi, cortei, sfilate e ora ci si mette anche il Giro d'Italia con blocco di parcheggi e ingorghi di traffico». I commercianti di via Roma sono furibondi, protestano e dicono: è mai possibile che tutte le manifestazioni debbano svolgersi sempre e regolarmente in piazza San Carlo? E' mai possibile - sostengono - che tutti i giorni guardandoci intorno dobbiamo vedere quel pugno in un occhio che è il palco dei comizi, ormai fisso, stabile come una specie di scultura permanente nel cuore della città? La protesta guidata dal presidente dell'associazione commercianti di via Roma, Alfredo Lapenna, ha percorso tutti i tortuosi sentieri burocratici. Incontri con prefetto, sindaco, commissario e, puntualmente, promesse: faremo, vedremo, agiremo. Risultato: venerdì concerto di Ami Stewart, ieri partenza della tappa del Giro e in futuro altre manifestazioni. «Qui manca soltanto il circo» sbotta un commerciante esasperato. Ma la protesta di chi ha un negozio in via Roma o in piazza San Carlo, legata a specifici interessi, non è condivisa da tutti. Spiega Lapenna: «C'è una piccola area di parcheggio in piazza San Carlo che ora, con la chiusura della piazzetta di Palazzo Reale è uno dei pochissimi posti dove mettere l'auto. Quando c'è una manifestazione, viene transennato di prima mattina. La gente non trova un buco libero. Il commercio è in crisi, noi ci diamo da fare, aggiorniamo le vetrine, teniamo i portici puliti. Per noi il sabato è la giornata che aspettiamo tutta la settimana perché, oltre ad essere una giornata buona per le vendite, non c'è il traffico limitato». «E che cosa succede? Un sabato un comizio, un altro sabato un corteo, un altro sabato ancora una manifestazione, poi il Giro d'Italia. Io non ho nulla contro il Giro, per carità. Mi piace, però non potevano farlo partire da piazza d'Armi?». Queste manifestazioni non possono invece rappresentare un vantaggio per voi, non avete, come dite voi, un ritorno di clienti? «Ma scherziamo - afferma Lapenna - questa qui è gente che non compra. Succede anzi il contrario, abbiamo i negozi vuoti, non entra nessuno. Questo genere di manifestazioni non aiuta il commercio». Il responsabile di Paissa, Mario Pluviano, condivide le affermazioni di Lapenna: «Il nostro problema principale è il blocco del parcheggio. C'è tanta gente, ma il nostro negozio rimane desolatamente vuoto. Io penso che alcune manifestazione potrebbero tenersi da altre parti, ci sono tante piazze a Torino, perché sempre qui da noi?». Dello stesso tenore le proteste da Scotland in via Roma. «Sono qui dal '49 - afferma il titolare Pier Carlo Provelli - e ho visto di tutto. Fortunatamente ora non c'è un corteo al giorno come alcuni anni fa, però la situazione è comunque insostenibile. Lei pensi che il sabato rappresenta per noi il 40-50 per cento del fatturato settimanale. E' la giornata della massima espressione della forza commerciale dell'azienda. Il Giro, per carità è uno sport bello, ma ci ha procurato un danno irreparabile. Non potevano far partire i corridori da piazza Vittorio? Il commercio è in crisi, così viene affossato». C'è, tuttavia, chi va controcorrente. Gualtiero Capra, dell'Esploratore Azzurro: «E' vero, il danno c'è. Ma cosa vogliamo fare, chiudiamo Torino? Se togliamo anche questi avvenimenti nella nostra città non succede più nulla». I suoi colleghi dicono: spostiamo le manifestazioni in altre piazze. «Sì, ma non c'è una piazza così caratteristica di Torino come piazza San Carlo che dà anche una immagine della città. La verità è che stiamo attraversando una pesante crisi economica, altro che manifestazioni dannose». Enzo Bacarani Ma altri non sono d'accordo: «Forse volete chiudere la città? In fondo l'immagine di Torino è proprio questa» . ili:. msMm& La protesta anti-manifestazioni che bloccano il centro è guidata dall'associazione di via Roma
Persone citate: Alfredo Lapenna, Gualtiero Capra, Lapenna, Mario Pluviano, Pier Carlo Provelli
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