«Semplicità un'illusione» di S. Lue

«Semplicità/ un'illusione» «Semplicità/ un'illusione» Tremonti: il cambiamento fiscale ci sarà solo dopo quello politico S. MARGHERITA LIGURE DAL NOSTRO INVIATO «E' un'illusione sperare che possano esserci dei moduli semplici con tasse complicate». Giulio Tremonti, uno tra i più affermati tributaristi italiani, non lascia molto margine all'ottimismo: nonostante le pubbliche scuse chieste ai contribuenti italiani dall'ex presidente del Consiglio Amato per l'incredibile complessità del modello 740 di quest'anno, c'è poco da sperare: i problemi rimarranno anche in futuro. Ma perché," professor Tremonti? «Perché non è vero che le tasse complicate, responsabili della complicatezza della modulistica, derivino da incapacità tecnica. E non basta quindi cambiare i tecnici per rendere meno complicate le tasse. Il nostro sistema fiscale così caotico deriva da un impianto mentale e politico che è espressione e senso della confusione, del giustizialismo. Certo, c'è anche dell'incapacità tecnica, ma soprattutto c'è la. mentalità della precisione millimetrica, l'illusione che per fare gettito fiscale sia sufficiente fare più leggi, che una legge debba essere mirata sul massimo grado di giustizia possibile, con ignoranza dei contenuti specifici». Risaliamo alle cause. Perché questa politica sbagliata? «Perché la politica fiscale, in questi ultimi vent'anni, è stata completamente dominata da deliranti ed estenuati esercizi giustizialistici. E all'interno di un simile sistema fiscale il problema non è quello del riordino». Come sarebbe a dire? «Sarebbe a dire che una legge di riordino, paradossalmente, significherebbe creare ulteriore confusione, aggiungere legge a leggi. Perciò mi pare che l'idea di Goria e Uckmar di avere un fisco ordinato sia impossibile da attuarsi, e quindi non condivisibile». Ma allora che cosa si può fare? «Decidere quanto dare allo Stato centrale, quanto ai governi locali, che equilibrio creare tra sacrificio e beneficio. Bisogna capire che cosa si vuole politicamente. Solo allora si potrà definire un nuovo sistema fiscale basato su dieci-quindici imposte. Non ci si illuda che oggi, in un sistema di duecento imposte, ci sia la possibilità di mettere ordine». Non c'è nessuna alternativa? «L'unica è la tregua fiscale, ma è vano sperarlo. Unita alla tregua degli ordinatori: una legge che voglia fare ordine, ripeto, porterebbe soltanto nuovo disordine. Ma io credo che sia la tregua fiscale sia l'altra, quella delle riforme, rappresentino miraggi irraggiungibili, tanta è la voglia di aggiungere, cambiare, ritoccare». Ma allora, professor Tremonti, lei non lascia proprio il minimo spiraglio aperto alla speranza? «No, al contrario: il cambiamento fiscale ci sarà, ma verrà dopo quello fondamentale, cioè dopo il cambiamento politico. Almeno, questo è l'auspicio: che con il cambiamento politico arrivi un nuovo governo in grado di promuovere una vera riforma fiscale», [s. lue]

Persone citate: Giulio Tremonti, Goria, Tremonti, Uckmar