I commercialisti sulle barricate per il «740» slittato solo a metà

I commercialisti sulle barricate per il «740» slittato solo a metà I commercialisti sulle barricate per il «740» slittato solo a metà SETTE GIORNI DI INFERNO SROMA LITTANO i termini di consegna del modelli 740, ma non quelli per il pagamento che restano bloccati alla data del 18 giugno. «Una presa in giro per gli addetti ai lavori e per tutti i contribuenti - tuona Sergio Basile, segretario del sindacato nazionale dei ragionieri commercialisti -. I professionisti non sono più disposti a farsi calpestare; intendono protestare e lo faranno in un modo che, probabilmente, colpirà l'aspetto tecnico dell'ordinamento statale e non quello politico, ma non vi sono alternative. Inoltreremo, intasando i centri di servizi e gli uffici delle imposte, decine di stampati e di deleghe bancarie per i versamenti di ciascun contribuente. E se non basta, occuperemo le Intendenze di Finanza». E' guerra aperta perché, sostiene Basile, «ritenevamo che il comportamento mai dimenticato del ministro Colombo dovesse essere ascritto a mero errore di percorso; dobbiamo invece constatare che la volontà di ignorare il lavoro di migliaia di professionisti è prassi al ministero delle Finanze». Ma davvero non si poteva far slittare di quindici giorni anche la data ultima per il pagamento dell'imposta dovuta? Franco Gallo, ministro delle Finanze, è categorico: no, perché un'altra proroga avrebbe discriminato chi ha già pagato ima quanti saranno questi solerti contribuenti ansiosi di versare il loro denaro al Fisco?); e poi perché l'erario ha bisogno di incassare i soldi dell'autotassazione. Le lamentele dei contribuenti - ha ricordato Gallo ai microfoni della tv - si rivolgevano proprio alla complessità del modello 740, ma in pochi giorni «non potevo semplificarlo. Posso però consentire - ha proseguito - che per quegli elementi che non influenzano il reddito imponibile e il pagamento dell'imposta (i dati del redditometro o quelli catastali) ci sia più tempo per indicarli nella dichiarazione, compilandola con più calma». Il ministro Gallo ha poi confermato la sua promessa di semplificare presto gli adempi- menti fiscali: «Nei prossimi giorni - ha detto - prenderò un'iniziativa legislativa collaterale in cui andrò appunto a proporre al Parlamento la semplificazione del 740 e anche delle altre procedure contabili che attengono alle imprese. Io sono un tecnico e sono stato chiamato dal presidente Ciampi proprio per occuparmi di queste cose. Io punto su una tregua normativa: vorrei lasciare in pace i contribuenti. Punto anche sulla semplificazione e stavolta, nonostante molti ricordino che le stesse cose erano già state dette dai miei predecessori, io spero di portare a termine il mio impegno». Stefano De Luca, sottosegretario alle Finanze, scende nel dettaglio e spiega: «Spostare anche di un sol giorno il termine utile del pagamento non consentirebbe di contabilizzare le entrate nel mese di giugno e la cosa comporterebbe una serie di problemi con la Cee per il rinnovo del prestito comunitario. Con le conseguenze che lascio immaginare. Per quanto attiene allo slittamento della data di consegna dei moduli, se è vero che nei confronti del singolo contribuente è quasi del tutto ininfluente, è altrettanto vero invece che la cosa cambia sostanzialmente per i centri di assistenza fiscale e di servizio e gli studi professionali di una certa consistenza: possono calcolare le imposte con i programmi computerizzati del ministero e poi, con maggior comodità, compilare materialmente i moduli. Il governo ha detto sì allo slittamento anche perché è stato sollecitato il tal senso dai sindacati che da quest'anno collaborano con i contribuenti e che si sono trovati sommersi da un lavoro del quale forse non avevano valutato esattamente la consistenza». Dice «no» ai rinvii anche Victor Uckmar: il problema, secondo il tributarista genovese, non è il 740, i problemi autentici sono le normative fiscali e non il modulo che le rispecchia. «Io sono di natura e di ordine asburgici e quindi contrario ai rinvii e ai condoni - spiega - ma in questo Paese si fa tutto con i rinvii ed i condoni e questo era un rinvio necessitato». Necessitato «perché la povera gente era già stravolta dal peso delle imposte e di fronte alla difficoltà del 740 non sapeva più cosa fare. Tutti se la prendono con il 740 - conclude Uckmar - ma non tengono conto che questo non è altro che la trascrizione su carta di ciò che c'è nelle leggi; insomma, bisognerebbe pigliarsela con le leggi e rendere merito a chi riesce, in qualche modo, a sintetizzarle nei prospetti». Sulla questione prende posizione anche il capogruppo di Rifondazione Comunista al Senato, Lucio Libertini il quale ricordato che tra le misure immediate in discussione a Palazzo Madama in materia fiscale è decisivo lo scaglionamento delle imposte da pagare in estate che ora si ammucchiano in modo insopportabile entro uno spazio ristrettissimo - sollecita «un vóto sulle proposte dirette a cambiare lo scenario fiscale per il 1994: cancellazione dell'Ici per la prima casa, esenzione Irpef per le quote più basse, imposta sulle grandi ricchezze». Eugenio Ferraris Minacciano di occupare le Intendenze di Finanza Dal ministero replicano «Non si poteva fare di più» EUROPA DELLE ENTRATE [I principali indicatori relativi al gettito fiscale e contributivo nel 1991) COME CRESC0N0 LETASSE ' IL LIVELL0 DEL PRELIEV0 Var. % delle entrate rispetto Entrate fiscali e contributi all'anno precedents sociali in % sul Pil ITALIA 14,6 0LANDA 47,2 GERMANIA 12,1 FRANCIA 43,9 SPAGNA 10,0 AUSTRIA 42,0 0LANDA 9,9 ITALIA 40,5 AUSTRIA .,...J::;,.:. 8,3 GERMANIA 36,6 FRANCIA 4,7 G.BRETAGNA 36,2 SVIZZERA 3,6 SPAGNA 34,6 G. BRETAGNA 3 "l|f SVIZZERA 31,4 é Il ministro delle Finanze Franco Gallo