«Mia figlia innocente aiutatemi a salvarla» di G. Fav.

Il disperato appello di un padre Il disperato appello di un padre «Mia figlia innocente aiutatemi a salvarla» «Condannata all'ergastolo in Grecia Da 18 mesi lotto per avere giustizia» «Aiutatemi a salvare la vita di mia figlia». E' l'appello di un padre disperato che da 18 mesi lotta «per ottenere giustizia»: sua figlia Francesca, 25 anni, dal novembre '91 è rinchiusa nel carcere di Komotini, nei pressi di Atene, condannata all'ergastolo con una sentenza di cui Franco Roggero, 53 anni, artigiano di Caselle, non riesce a darsi pace. Racconta una storia fatta di viaggi, di avvocati e giudici di lingua greca con cui non ci s'intende. A Caselle è rimasto solo con il figlio minore, di 17 anni: la moglie Ismene è in Grecia, dove può vedere la figlia due ore la settimana, non tornerà finché non sarà riuscita a liberarla. «Francesca - racconta il padre - lavorava come commessa a Settimo. Nel novembre '91 è partita per una vacanza con un amico di Torino, Antonello Bisset: diceva di essere agente di commercio e di dover raggiungere Istanbul per lavoro. Mia figlia l'ha accompagnato: alla frontiera fra la Turchia e la Grecia, una perquisizione sull'auto di Bisset ha fatto saltare fuori 17 chili di eroina. Sono stati arrestati, anche se mia figlia era all'oscuro della droga». «Abbiamo appreso dell'arresto - dice Franco Roggero - dal televideo: nessuno si è preoccupato di avvisarci. Da allora abbiamo affrontato sette viaggi e speso quasi settanta milioni. Abbiamo preso contatto con l'ambasciata e il consolato, con i ministeri della Giustizia e degli Esteri. Nonostante le promesse, nessuno ha fatto nulla per noi». Durante un interrogatorio, nel giugno '92, «Antonello Bisset ha completamente scagionato mia figlia: ha spiegato di averla portata con sé come copertura». Nonostante la deposizione di Bisset, dopo quattro rinvii, il 30 aprile scorso arriva la sentenza: «Ergastolo a tutti e due: una mazzata. Pare che il difensore di mia figlia fosse malvisto dalla Corte per una sua battaglia a favore dell'unificazione europea, cosa di cui non potevamo essere a conoscenza». Il processo d'appello è previsto a novembre: «Ma noi vorremmo una data più vicina, mia figlia non resiste più fra quelle mura. Ci appelliamo ai parlamentari, agli ambasciatori, al ministero:, abbiamo bisogno del loro aiuto per far liberare Francesca, condannata con una sentenza che in Italia non viene comminata neppure a molti assassini». Franco Roggero si è riservato una casella per ricevere firme e messaggi di solidarietà da spedire al consolato e al ministero: è la casella numero 93 presso l'ufficio postale di Caselle, [g. fav.]

Persone citate: Antonello Bisset, Bisset, Franco Roggero

Luoghi citati: Atene, Grecia, Istanbul, Italia, Torino, Turchia