Estorsione nel cantiere edile
Arrestati dai carabinieri grazie a microfoni nascosti: fra di loro anche un delegato sindacale della Cisl Arrestati dai carabinieri grazie a microfoni nascosti: fra di loro anche un delegato sindacale della Cisl Estorsione nel cantiere edile Quattro operai: se ci paghi, ce ne andiamo Quattro lavoratori edili (fra i quali un delegato Cisl) sono stati arrestati l'altra mattina dai carabinieri della San Carlo con l'accusa di estorsione. Avevano appena incassato 11 milioni a testa dal titolare dell'impresa dove lavoravano con un contratto a termine. Il «saldo» per andarsene e non creare più grattacapi. I quattro ignoravano che i loro colloqui con il datore di lavoro erano stati registrati (e il denaro fotocopiato). Gli arrestati sono: Renato Pignataro, 41 anni, via Vanchiglia 12, decoratore e delegato CislEdili; Sebastiano Torre, 45 anni, corso Turati 55, decoratore, precedenti per rissa e furto, il figlio Michele, 26 anni, incensurato; Tommaso Balsamo, 30 anni, via Bertola 49, pluripregiudicato. Chi ha denunciato l'estorsione è Emilio Resta, nato e residente a Bari, titolare dell'omonima impresa edile con numerosi cantieri in Italia: a Torino si è aggiudicato due appalti, di cui uno comunale, dell'importo di poco inferiore ai tre miliardi di lire per la ristrutturazione del fabbrica- to di via Madama Cristina angolo corso Dante, sede della scuola elementare Silvio Pellico. Qui si è consumato il tentativo di estorsione. I quattro operai, ora in carcere, erano stati assunti dall'impresa con un contratto a termine, ma ben presto non avevano rispettato le specifiche dei lavori affidati. Inutili le rimostranze del capo cantiere, Vincenzo D'Onofrio. «Se non va bene così erano state le prime minacce di Pignataro - facciamo intervenire i sindacati; di sicuro vi sospenderanno i lavori». In seguito, quando alle tinteggiature malfatte si erano aggiunte le prime assenze ingiustificate: «Non ci dovete riprendere. Facciamo quel che ci pare. Sennò qui finisce male». Le minacce erano state accompagnate dalla richiesta estorsiva di Pignataro. Al capo cantiere aveva detto: «O ci date 10 milioni a testa, oppure qui i lavori non finiranno mai. Avvisi 11 titolare». A quel punto il geometra Resta si era recato alla compagnia San Carlo a denunciare i fatti. Il capitano Marco Turchi lo invitava a fissare un incontro con i quattro e gli consegnava un minimicrofono radio, collegato a distanza con un registratore, per fissare su nastro la richiesta. Così, durante l'incontro dei quattro con il titolare dell'impresa e con il capo cantiere, in un'ala della scuola Silvio Pellico, veniva ribadita la richiesta di denaro con un ritocco di un milione in più. Ma appena incassati i soldi, fuori dalla scuola i quat¬ tro trovavano ad attenderli le gazzelle dei carabinieri. Nella Cisl c'è imbarazzo sulla vicenda. Questi per ora i primi commenti da via Barbaroux 34, dove ha sede il sindacato di categoria degli edili: «Quel signore arrestato? Ah, lo sapete già... E' stato subito sospeso. E comunque è un delegato unitario eletto da tutti i lavoratori. Di quale sindacato sia, è così importante?». Ivano Barbiere ti cantiere alla Silvio Pellico e (da sinistra) Michele Torre e Renato Pignataro
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