Il pomeriggio della paura

Brescia e Udinese si sfidano oggi a Bologna per evitare la B SPAREGGIO SALVEZZA Brescia e Udinese si sfidano oggi a Bologna per evitare la B Il pomeriggio della paura A confronto la filosofia romena di Lucescu e la prudenza tattica di Bigon Lombardi rimaneggiati in difesa, friulani senza Dell'Anno: stadio presidiato Mircea Lucescu il Generoso e Albertino Bigon il Prudente: eccoli, i duellanti per sopravvivere in serie A. S'affrontano oggi nella calura di Bologna: una sfida impietosa, e rara nel nostro campionato: l'ultima risale a 29 anni fa quando la Sampdoria, a S. Siro, batté il Modena e dal quel giorno il club emiliano è scomparso dal paradiso del pallone. Giocarsi una stagione in un'ora e mezzo: i condottieri di Brescia e Udinese non sognavano altro; non per il desiderio di soffrire una settimana e 90 minuti in più, ma perché lo spareggio era la sola temporanea scappatoia all'incombente serie B. Se le squadre sono simili, se si basano su un regista classico (Hagi e Dell'Anno, quest'ultimo però potrebbe rimanere in panchina, tra i lombardi assenti gli squalificati Bonometti e Negro) se affidano il gol a un solo bomber (Raducioiu e Balbo) e se in misura più o meno uguale hanno patito arbitraggi inverecondi, i loro allenatori più diversi non potrebbero essere. Lucescu il Generoso, abbiamo detto. Dimenticando che potremmo anche chiamarlo l'Invadente. Il primo aggettivo è motivato dalla singolarità del Brescia: oltre al tecnico e ai quattro stranieri sono romeni pure i magazzinieri. Due poveri cristi che il mister, per bontà di cuore, ha sottratto alla miseria di Bucarest: li ha imposti alla società biancazzurra, ma li paga lui. In patria, Mircea è un idolo e i connazionali di passaggio in Italia lo subissano di lettere invocanti soldi, lavoro, casa, raccomandazioni. Una sera, quando era al Pisa, ricevette la telefonata di gente di Timisoara: «Siamo in Toscana, fermi sull'autostrada del Sole, s'è rotto il vecchio pullman. Ci dia una mano lei». Lucescu mandò carrattrezzi e meccanici, spedì i compatrioti in un albergo. Di tasca propria fece riparare il bus e saldò l'hotel. La generosità si sposa all'Invadenza. Già, perché l'allenatore ha l'abitudine di interrogare i suoi calciatori: «Stasera che fai? Esci con la tua ragazza? Ma no, vieni da me, mia moglie preparerà qualche specialità romena». Che serate, quelle dai Lucescu. Il mister, giunto al caffè, fa accomodare l'ospite di turno in salotto, accende la tv, infila una cassetta nel videoregistratore: la partita della domenica precedente, che il malcapitato giocatore deve sorbirsi insieme alle critiche del capo: «Ecco, vedi, qui hai sbagliato nello scalare la marcatura... guarda qua, come sei cascato da fesso nel fuorigio¬ co». Risultato: appena Lucescu abbozza un invito, nello spogliatoio è tutto un borbottare annunci di inverosimili impegni già presi sino a Ferragosto. La Prudenza, invece, è la virtù di Bigon. Insieme alla Sopportazione silenziosa. Pensate quanti rospi l'Albertino ha trangugiato con Maradona (quel Maradona che venne poi squalificato per cocaina) senza mai lasciar trasparire le grottesche vicende che si consumavano alla corte dell'ex Bimbo d'oro. Nella vita come in campo, il Nostro preferisce l'ovetto oggi alla gallina domani. Prova ne sia che l'anno dopo aver vinto lo scudetto, appreso che Ferlaino non l'avrebbe confermato, per paura di ritrovarsi senza panchina che fece? Accettò di corsa, lui conquistatore di un campionato, di scendere in B, al Lecce. Mentre Lucescu sbraita «Gli arbitri ci hanno massacrato», Bigon ha sempre taciuto dinanzi agli errori dei «fischietti» ai danni dell'Udinese. Una sola volta s'è sbilanciato: a febbraio, ma per appoggiare l'oscena richiesta della squadra di un premiosalvezza quando ciascun giocatore l'aveva già pattuito singolarmente. Oddio, Bigon sarà stato costretto a fare di necessità virtù, per non inimicarsi i «ragazzi»: in compenso, s'è inimicato Pozzo, il padrone: comunque finisca il duello di Bologna davanti a 10 mila tifosi bresciani e 7 mila friulani più mille tra carabinieri e agenti, l'insaziabile presidente mangia-allenatori (12 licenziati in 6 anni) lo farà fuori. Certo, Bigon potrebbe impuntarsi, ha ancora un anno di contratto. Pozzo ha sorriso: «In tal caso, potrei anche fargli curare i miei giardini». Giardiniere a 50 milioni il mese: il castigo per l'unica imprudenza di un grande Prudente. [c. giac] RAI1 ORE 16,25 Brescia Udinese CUSIN 1 DISARNO GIUNTA 2 S.PELLEGRINI M.ROSSI 3 AL. ORLANDO DEPAOLA 4 SENSINI BRUNETTI 5 CALORI M. PAGANIN 6 KOZMINSKI SABAU 7 MATTEI DOMINI 8 R0SSITT0 SAURINI 9 BALBO HAGI 10 DESIDERI RADUCIOIU 11 BRANCA Arbitro: CESARI VETTORE 12 Dl LEO A. MARANGON 13 C0MPAGN0N QUAGGIOTTO 14 MANDORLINI PIOVANELLI 15 DELL'ANNO SCHENARDI 16 MARI0TT0 All.: LUCESCU AIL: BIGON

Luoghi citati: Bologna, Brescia, Bucarest, Italia, Toscana, Udinese