Boskov e llncubo-Aguilera

Boskov e llncubo-Aguilerq Boskov e llncubo-Aguilerq «Ci siamo allenati anche di notte per abituarci alle sue punizioni» ROMA. C'è una tensione nuova in casa giallorossa. Mezzaroma e Sensi lavorano in silenzio, hanno promesso novità per il 21, data dell'assemblea dei soci, ma adesso acqua in bocca. Situazione davvero insolita per la Roma, una società che nei due anni di Ciarrapico non ha saputo tenere un segreto per più di 5 minuti. E allora tutti a domandarsi cosa succederà. Nessuno vuole andarsene, Boskov per primo. Il tecnico si aggrappa ad una promessa dell'ex presidente, se vinci qualcosa, resti. Niente di scritto, ma i successori dovrebbero mantenere quanto detto dall'ex «re delle bollicine». Invece, ecco Mazzone che conquista l'Uefa e lascia il Cagliari. E parla sempre della Roma. Niente di scritto, finora, anche per lui, eppure a Trigoria gli stanno preparando la stanza. Mascetti è al lavoro, qualcuno deve avergli dato indicazioni, e quel qualcuno non è certo Boskov. La nuova Roma ha bisogno di rinforzi, urge soprattutto un uomo da almeno 15 gol. Diventa probabile la partenza di Rizzitelli, bravo e coraggioso, ma con scarsa dimestichezza con le segnature. Intanto questa Roma piena di difetti e con un allenatore in partenza, stasera al Delle Alpi gioca il primo round della finale di Coppa Italia. I giallorossi, aggiudicandosi il trofeo, raggiungerebbero la Juventus a quota 8, sulla vetta dell'albo d'oro. Niente male e lo sa bene Boskov quando sottolinea: «Non dimenticate che siamo in finale, che si gioca per una Coppa. Non è in ballo un posto-Uefa, valido sì per l'Europa, ma che non ti lascia niente in tasca. La Coppa resta alla società per sempre». E' sorridente come sempre Boskov, troppo esperto per accusare la mancata conferma. Però quando gli chiedono come sta il morale, fatica nel trovare la battuta, poi reagisce: «Quello della squadra è molto buono, ha voglia di vincere. Il mio è meglio di un millimetro». Boskov smitizza subito la storia di Roma e Torino squadre simili: «Abbiamo in comune solo il libero. Noi sappiamo giocare con tre punte, loro di solito ne hanno una sola. Ho visto in tv le ultime partite dei granata e vi dico subito che quella di San Siro non conta. Il Torino vero è quello che ha giocato con la Fiorentina, un pareggio che lo ha tolto dall'Uefa e consegnato senza morale ai... piedi di Sosa. Con i viola ho visto molto bene Aguilera, Venturin e Scifo. Non so se il belga gioca, stasera, certo ci sarà all'Olimpico. Gli altri due sono io gran forma. Penso che Mondonico metterà in campo Casagrande: il brasiliano, quando serve, sa dare una mano al centrocampo. Ma l'importante è che questa Roma si batta senza paura (sono 13 i diffidati ndr), che è il peggior nemico. Tanto più che saremo sostenuti da 12 mila tifosi». Con il Torino, solo un punto su quattro in campionato, con un rocambolesco 4-5 all'Olimpico. Ha studiato qualcosa, Boskov, per neutralizzare le punizioni di Aguilera? «Ho fatto il possibile, visto che la Caf ha confermato le squalifiche di Cervone e Zinetti. Ho fatto giocare due partite di campionato a Fimiani, ho fatto allenare la squadra di sera soprattutto per abituare il nostro giovane portiere. Ma le punizioni di Aguilera non sono un incubo, perché nel calcio non esistono due partite uguali. Guardate Haessler, rigorista principe. Eppure con l'Udinese ha centrato il portiere, fortuna che il pallone è andato dentro lo stesso. Aguilera è stato molto bravo all'andata, perfetta e imparabile la sua prima punizione. Sulla seconda ha avuto fortuna. Ma non è detto che il granata sia altrettanto bravo e fortunato questa sera». Ma Boskov non ha finito. «Quanto al campionato, vi ricordo che a Torino abbiamo sfiorato la vittoria e che la sconfitta dell'Olimpico rientra nelle cose imprevedibili del calcio. Comunque, questa Roma e questo allenatore, pur con tutti i loro difetti, nel girone di ritorno hanno trovato continuità di rendimento e adesso si giocano la finale di Coppa Italia. E senza voler sminuire i meriti del Torino, che ha eliminato Juve e Lazio, non dimenticate che il nostro cammino è stato ben più duro. Noi abbiamo messo ko Fiorentina, Napoli e il Milan degli Invincibili». Piero Serantoni Boskov: Coppa in testa, valigia pronta

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