Con Ruth e Lonquich un trionfo di P. Gal.

«Verso Sud», opera prima di Pasquale Pozzessere interessante e bella Filarmonica Con Ruth e Lonquich un trionfo TORINO. Nella sala del Conservatorio, affollata e torrida, si è conclusa l'altra sera la stagione sinfonica dell'Orchestra Filarmonica di Torino, ormai entrata felicemente come una forza nuova nella vita musicale della città. Anche stavolta la qualità esecutiva è stata di buon livello, grazie all'efficienza dell'orchestra ed alla presenza sul podio di un direttore esperto come l'ungherese Gyòrgy GyòrivaniyRath, già ascoltato più volte all'Auditorium e l'altra sera poetico interprete dell'«Idillio di Sigfrido» con cui si apriva il programma dedicato a tre capolavori del romanticismo. Subito dopo, il pianista Alexander Lonquich si è unito all'orchestra per eseguire il «Concerto in la minore» di Schumann. Sin dalle prime battute si è capita l'impostazione espressiva che questo giovane solista, ormai avviato ad una brillante carriera, avrebbe riservato a questo capolavoro della musica romantica, puntando sull'intimità del canto, sulla dolcezza delle sfumature, sull'integrazione del pianoforte con l'orchestra, cosicché ogni tanto esso spariva nella massa per riemergere, subito dopo, più vivo che mai. C'è in Lonquich un partito preso di riservatezza e di controllo: egli non ama i grandi effetti virtuosistici, la zampata leonina, il tratto demiurgico del grande virtuoso romantico che si impone con una teatralità talvolta necessaria ad estrinsecare tutta la forza geniale insita nei grandi lavori di Schumann. In compenso offre all'ascoltatore molti momenti di commozione, conducendolo ad esplorare le pieghe delicate e sottili di un discorso che, nell'intimità dei suoi passi cameristici, richiede all'esecutore attenzione del tutto particolare. Dopo gli applausi che hanno accolto l'esibizione di Lonquich, il concerto si è concluso con una brillante esecuzione della «Sinfonia Italiana» di Mendelssohn, pezzo adattissimo nei suoi ritmi leggeri e scattanti per suggellare nel modo più festoso la prima stagione della Filarmonica di Torino. [p. gal.]

Persone citate: Alexander Lonquich, Lonquich, Mendelssohn, Schumann

Luoghi citati: Torino