Su Raiuno il vecchio Fantastico di Si. Ro.
E il Tour a Beha E il Tour a Beha Su Raiuno il vecchio Fantastico ROMA. No. A fare «Il meglio di Fantastico», Oliviero Beha non ci sta. «Caso mai per carattere farei il peggio», dice ridendo. Ma la proposta di Carlo Fuscagni, direttore di Raiuno, di affidare a lui il compito di legare insieme gli spezzoni del varietà più visto e più criticato della Rai per un programma estivo a costo zero o quasi, non l'ha offeso. Ha solo detto di no e s'è messo a pensare ad altro. In realtà, spiega, lui quest'estate avrebbe dovuto condurre «Domenica-on», un programma pomeridiano costruito sul confronto tra conduttori diversi che lavorano però sullo stesso terreno: che so Vigorelli e Badaloni, Vespa e Mentana, Parietti e Biscardi, Lerner e Santoro. Una cosa all'insegna della cattiveria, Beha? «Maliziosa. Una sorta di tv che si guarda allo specchio e si analizza». E perché non si è fatto più? «La giustificazione di Raiuno è che per un programma di questo tipo l'estate non è la stagione più adatta: quel pubblico che si diverte con la parola la domenica va al mare». Non sarà stato il bisogno di risparmiare? «Non credo. Costava pochissimo». Sempre c'era bisogno di imo studio, però? «Lo avevamo già trovato lo studio. Quello del Giro d'Italia con lievi modifiche sarebbe stato perfetto». Se «Domenica on» è rinviata all'autunno, Beha, comunque, la speranza di restare in video d'estate continua a coltivarla. Dovrebbe fare un talk-show sul confronto Italia Francia approfittando che dal 3 al 25 c'è il Tour de France e che contemporaneamente, a Roma a Villa Medici, sede dell'Accademia, si tiene il festival Roma-Europa. Per Raiuno questo potrebbe essere il modo di presentare in maniera meno piatta i tanti spettacoli ospiti della rassegna, per Beha quello di congiungere sport e pensieri, improvvisando un tipo di spettacolo che gli è congeniale. «Vorremmo chiamarlo "Le cugine", visti i legami tra Italia e Francia, e mandarlo in onda tutte le sere intorno alle 23, come appuntamento fisso della rete». Ma c'è una cosa che più di tutte sta a cuore a Oliviero Beha, anomalo teledivo molto amato o molto odiato dal pubblico, una cosa cui sta dietro da almeno un anno e che finalmente nella prossima stagione potrebbe anche andare in onda. Si tratta della riproposizione, a più di trent'anni di distanza, del viaggio in Italia che Mario Soldati realizzò per la prima e allora unica rete televisiva della Rai. Racconta Beha: «Soldati se ne andò in giro per il nostro Paese inseguendo piccole e futili domande che utilizzava come filo conduttore. Per esempio girò tutti i centri dell'Oltrepò alla ricerca del cibo genuino, oppure risalì la penisola dalla Sicilia a Quarto per scoprire chi era e cosa faceva il lettore italiano di libri». Oggi però Beha ritiene che non sia il caso di fingere di fare altro: un viaggio per l'Italia, costruito sul paragone tra le immagini girate allora da Soldati e quelle che oggi potrebbe girare una troupe Rai, trova in se stesso una giustificazione. «Mi piacerebbe far vedere com'eravamo e come sono diventati». Mostrare le nostre coste straziate dalle villette, le periferie rigonfie delle grandi città, ma anche le piccole fabbriche che punteggiano la campagna, i contadini al lavoro sui trattori dovrebbe dare il senso del nostro cambiamento. E in questo momento di passaggio da una Italia all'altra c'è bisogno di una riflessione concreta. [si. ro.]
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