«Cari tedeschi, ce la faremo» di Emanuele Novazio

«Cari tedeschi, ce la faremo» «Cari tedeschi, ce la faremo» Ciampi: torneremo a essere partner affidabili L'ITALIA ELACEE CBONN ARLO Azeglio Ciampi chiede ai partner tedeschi fiducia per l'Italia arrivata ad una svolta: ce la faremo, assicura in un'intervista che la «Frankfurter Allgemeine Zeitung» ha pubblicato ieri in prima pagina, «l'Italia diventerà di nuovo un partner affidabile per la Comunità europea». Dopo la presentazione della finanziaria e della nuova legge elettorale, il nostro Paese avrà «non soltanto la volontà ma anche i mezzi per collaborare all'Unione europea», una Unione che dovrà essere comunque una «casa con dodici appartamenti»; condizioni d'ingresso come il deficit di bilancio non potrebbero venire rispettate da quasi nessun Paese Cee. Insiste Ciampi: sarebbe meglio dunque porre «punti di orientamento» piuttosto che condizioni vincolanti, perché «non bisogna confondere cose empiriche e statistiche con questioni storiche». Alla vigilia della sua visita ufficiale a Bonn in programma martedì - la sua prima uscita da Roma da quando è presidente del Consiglio, una coincidenza che ne sottolinea l'importanza - l'ex governatore della Banca d'Italia consegna soprattutto un messaggio, a un Paese che lo stima per la sua passata attività e che ha accolto con favore la sua nomina alla guida del governo: l'Italia merita fiducia, e non soltanto perché gli italiani hanno reagito «senza isteria o paura» alla criminalità e alle bombe, alla corruzione nel settore pubblico e a un deficit di bilancio paurosamente alto. Quello che è avvenuto nel nostro Paese, dice Ciampi, è infatti un «processo irreversibile», una rivoluzione morbida che «si ispira a valori democratici». Le novità positive d'Italia sono molte, ricorda il presidente del Consiglio a una Germania certo sorpresa dai terremoti politici e giudiziari, ma anche stupita dal vigore con cui s'è cominciato a fare pulizia, e attenta al «laboratorio politico» nel quale il nostro Paese si è trasformato. Anche per lo sviluppo dell'economia il presidente del Consiglio si dice fiducioso. A causa della difficile congiuntura in Europa, sottolinea Ciampi, l'Italia potrebbe essere l'unico Paese a ridurre il rapporto fra deficit di bilancio e prodotto interno lordo, oggi superiore al dieci per cento. Anche l'abolizione della scala mobile ha portato i suoi frutti: il tasso di inflazione non è salito nonostante la forte svalutazione. Ciampi si consulterà con Kohl anche a proposito di un «Solidarpakt» italiano, simile a quello presentato dal governo tedesco per il riordino delle regioni orientali? Alla domanda, il presidente del Consiglio risponde soltanto che «si stanno utilizzando diversi mezzi per portare avanti negoziati difficili». Nell'intervista si insiste, piuttosto, sulla collaborazione già sperimentata in passato fra Roma e Bonn: lo scorso settembre fra i due Paesi si intrecciò un negoziato molto stretto; e Ciampi è ancora «rattristato» dal fatto che l'iniziativa italotedesca per un nuovo coordinamento dei cambi nello Sme non è stata accettata dagli altri partner europei. Pochi giorni prima dell'uscita della lira dal sistema monetario europeo, rivela Ciampi, il vice ministro delle Finanze Khoeler e il numero due della Bundesbank Tietmeyer volarono in segreto a Roma, dove incontrarono il presidente Amato e lo stesso Ciampi. Italiani e tedeschi si erano trovati concordi, allora: se gli altri Paesi avessero ascoltato le loro proposte, nota il capo del governo, le insicurezze dell'economia e l'inasprimento della recessione sarebbero stati evitati. La Bundesbank aveva infatti offerto riduzioni dei tassi di interesse: la politica antirecessione iniziata molti mesi dopo avrebbe potuto essere subito avviata. Emanuele Novazio Il capo del governo «Abbiamo i mezzi per collaborare all'Unione europea» Il presidente del Consiglio Carlo Azeglio Ciampi