Superprocura

Superprocura Superprocura Ombre di mafia su Tangentopoli ROMA DALLA REDAZIONE Vertice negli uffici della Direzione nazionale antimafia presieduto dal superprocuratore Bruno Siclari. Presenti, oltre al procuratore di Palermo Giancarlo Caselli e ai responsabili degli uffici giudiziari di Napoli, Catania e Salerno, anche il procuratore di Milano Francesco Saverio Borrelli, accompagnato dai sostituti Antonio Di Pietro e Pierluigi dell'Osso. Al centro della discussione, come ha spiegato in una brevissima conferenza-stampa al termine dell'incontro lo stesso superprocuratore, «gli aspetti giuridici e organizzativi del coordinamento nelle indagini riguardanti le infiltrazioni della criminalità organizzata nel settore degli appalti». La preoccupazione, sembra di capire dal momento che il superprocuratore non ha voluto dire di più, è che anche nella tangentopoli milanese, negli atti di corruzione consumati fra pubblici amministratori e imprenditori, mafia, camorra e 'ndrangheta potrebbero essere riuscite a mettere in qualche modo le mani. Un campanello d'allarme che è suonato per il responsabile nazionale della lotta alla criminalità organizzata, dopo l'arresto dell'imprenditore Vincenzo Lodigiani. Lodigiani è rimasto coinvolto sia nelle inchieste sulle tangenti di Milano, sia in fatti analoghi accaduti in Sicilia. Mentre però a Milano è stato indagato per corruzione, a Palermo l'uomo d'affari è stato indiziato anche di attività mafiosa. L'ombra della mafia, insomma, si è allungata, secondo i giudici siciliani, sugli affari di Lodigiani nell'isola. Solo in Sicilia, oppure quest'ombra lo ha seguito in altre città italiane e persino a Milano? Una preoccupazione, questa, che offre nuovi spunti investigativi sia agli inquirenti milanesi, sia a quelli siciliani. Sia ai giudici dei capoluoghi dei distretti antimafia come Napoli, Catania e Salerno. E che impone, perciò, obblighi di intervento da parte di Bruno Siclari quale coordinatore sul piano nazionale delle inchieste che, in un modo o nell'altro, riguardano la criminalità organizzata. Nessun esame di opportunità o no di una superprocura sulle tangenti, come si era sussurrato in un primo momento alla notizia del vertice di Siclari con i giudici milanesi, ma solo la necessità di guardare a Tangentopoli con occhio diverso e con una preoccupazione in più.

Persone citate: Antonio Di Pietro, Bruno Siclari, Francesco Saverio Borrelli, Giancarlo Caselli, Lodigiani, Pierluigi Dell'osso, Siclari, Vincenzo Lodigiani