«Così finanziavo i partiti»

«Così finanziavo i partiti» «Così finanziavo i partiti» Parrella: in 4 anni ho consegnato dieci miliardi al solo Balzamo MILANO. 60 miliardi in tangenti, una metà versata a psi, de, pri e psdi, l'altra al sicuro in una banca del Liechtenstein. Queste sarebbero le somme raccolte da Giuseppe Parrella, ex direttore dell'Azienda di Stato per i Servizi Telefonici in base ai verbali degli interrogatori che saranno pubblicati in sintesi sul prossimo numero dell'Espresso. Parrella avrebbe consegnato, tra il 1988 e il 1992, dieci milardi in contanti al segretario amministrativo del psi Vincenzo Balzamo. Quattro e mezzo sarebbero invece i miliardi versati alla de. L'ex direttore dell'Asst avrebbe poi dato al pri nove miliardi tramite l'ex collaboratore di Oscar Mammì, Davide Giacalone, che ne avrebbe avuto uno e mezzo a titolo personale. Il psdi, invece, avrebbe ricevuto sette miliardi quando Carlo Vizzini divenne nel 1991 ministro delle Poste. In un altro interrogatorio Parrella racconta che, dopo alcune telefonate con Giuseppe Ciarrapico e Paolo Cirino Pomicino, «convenimmo che io avrei versato un miliardo di lire su un conto estero. In tale occasione Ciarrapico mi disse che questo denaro serviva per la "corrente del presidente", intendendo con ciò dire che serviva alle attività politiche dell'on. Andreotti». 30 miliardi, ora a disposizione dei magistrati su un libretto della Bnl, furono infine accumulati da Parrella in una banca del Liechtenstein. Sui rapporti Fininvest-Giacalone l'ex direttore generale dell'Asst dice di aver notato «gli stretti rapporti che intercorrevano tra Giacalone e Gianni Letta della Fininvest: i due si frequentavano spessissimo e davano l'impressione che si adoperassero per predisporre insieme la legge in questione». (Ansa] Giuseppe Parrella ex direttore dell'Azienda di Stato per i Servizi Telefonici

Luoghi citati: Milano