La mazzetta mai versata

Un imprenditore: «Volevano i soldi, mi ritirai dalla gara» Un imprenditore: «Volevano i soldi, mi ritirai dalla gara» la manetta mai versata Tangente da 200 milioni a Garesio si allunga la lista del deputato psi Nuovi interrogatori, nuovi problemi giudiziari per l'onorevole socialista Garesio. La lista dei finanziamenti e delle tangenti che gli sarebbero state versate si è allungata. Un imprenditore convocato come teste dal pm Corsi ha ammesso di avergli pagato una tangente di 200 milioni. Dopo di lui è stato interrogato come imputato di concorso in finanziamento illecito ai partiti l'ingegner Giampiero Astegiano, uno dei titolari dell'impresa Zoppoli e Pulcher che aveva eseguito lavori al Museo delle Scienze. Astegiano aveva ammesso di aver dato un contributo di cento milioni al deputato socialista. A fare il nome della Zoppoli e Pulcher come una delle imprese dell'albo «parallelo» quello delle ditte che risultavano sempre vincitrici nelle gare era stato l'architetto Savoino, grande manovratore degli appalti delle Usi. Astegiano si è difeso raccontando un'inedita storia di tangenti. L'impresa voleva partecipare ad una gara da 40 miliardi per l'Usi di Orbassano. Avrebbe raccontato Astegiano: «Quando capii che bisognava pagare una tangente decidemmo di non fare l'offerta». I titolari delle ditte che parteciparono alla gara saranno sentiti dal magistrato. Anche il successivo teste sentito era legato a Garesio. E' un dipendente della cooperativa Unieco di Reggio Emilia, con se¬ de anche a Torino, che ha partecipato a molti lavori in Piemonte: avrebbe ammesso di aver versato contributi al psi per poter lavorare, piccole somme. Il contrario di quello che invece aveva detto al magistrato il dirigente Rai Gatti (socialista), ora agli arresti domiciliari, sostenitore e cassiere dell'onorevole Garesio, che nell'ultimo interrogatorio avrebbe invece parlato di contributi per centinaia di milioni. Il dipendente della cooperativa e Gatti saranno messi a confronto oggi. L'inchiesta procede anche su altri fronti. Il procuratore aggiunto Maddalena ha dato parere favorevole agli arresti domiciliari per Maurizio Bordon, l'ex presidente della Sagat, alle Vallette dal 4 marzo scorso. Lunedì, all'udienza preliminare per il processo sulle tangenti allo Iacp, l'ex presidente Fimiani risarcirà i danni provocati all'Istituto e alla società milanese Brenta, con il ricavato della vendita di un suo immobile. Sarà interrogato anche dai magistrati torinesi Piergiovanni Trogolo, psi, ex presidente del Consorzio intercomunale, arrestato dai giudici di Milano per la vicenda della mazzetta da 20 milioni pagata sull'appalto per il depuratore di Ciriè. Non fa più parte del Consorzio dall'ottobre del 1992 il dottor Giovanni Mercandino. L'on. Beppe Garesio, deputato psi Gli uffici della Sagat a Caselle nuovamente perquisiti questa volta dalla Finanza arrivata da Roma

Luoghi citati: Ciriè, Milano, Orbassano, Piemonte, Reggio Emilia, Roma, Torino