La scuola affila la scure

Oggi ultimo giorno, in autunno saranno ridotte le cattedre Oggi ultimo giorno, in autunno saranno ridotte le cattedre La scuola affila la scure Sui tagli futuri è già polemica Ultimo giorno di scuola, oggi, per i 170 mila studenti di Torino e provincia che non devono affrontare esami. Come sono i profitti lo sapremo nei prossimi giorni con gli scrutini (non ci saranno intoppi perché i Cobas torinesi non aderiscono allo sciopero nazionale). Martedì s'inizieranno gli esami di licenza elementare (18 mila candidati) e di licenza media (21 mila). Altri 18.545 studenti affronteranno dal 24 le prove di maturità. La scuola chiude l'anno '9293 e già si prepara per il nuovo anno che comincerà il 15 settembre, con timori, polemiche, proteste. Punto di discussione è il «piano di razionalizzazione» che entro il '95 ridisegnerà la geografia delle classi: le prime con 25-30 alunni, le altre con non meno di 20. Oggi la media è di 15-19 alunni per classe. Significa ridurre il numero delle cattedre, già minacciate dal calo demografico che ora colpisce anche le superiori. Risultato: la scuola restituirà 23 edifici (alcuni gradualmente) al Comune, scompariranno quasi del tutto le supplenze annuali. Il piano edilizio provvisorio (sarà definitivo entro il mese) indica quali edifici ritorneranno al Comune. Sono quelli delle materne di piazza Giovanni XXIII, corso S. Maurizio, via Stelvio, via Fiesole, via degli Abeti, via Scotellaro, via Schio, via Invernizio, via Piava. Le elementari cederanno l'edificio di via Mosca (succursale Don Murialdo), via Revello (succ. Battisti), strada Bertolla 50 (succ. Cena), via Sebastiano Po 6 (B.V. del Pilone), via Ardigò 20 (un solo piano), via Valentino 18 (Kolbe), via Tollegno (D'Acquisto). Si svuoterà gradualmente la Margherita di Savoia. Le medie dovranno abbandonare via Frattini, il prefabbrcato di via Vibò 62, la Corelli è destinata a riunirsi alla Gandhi (da corso Taranto a via Ancina), l'ex Nosengo sarà totalmente in via Gubbio, si svuota in strada del Cascinotto la succursale della Martiri del Martinetto, la Padre Turoldo dovrà lasciare viale dei Mughetti. Protestano gli insegnanti, protestano i genitori. Alberto Artioli (Cgil) e Enzo Pappalettera (Cisl) fanno parte del Consiglio provinciale scolastico, hanno preparato una relazione per difendere alcuni principi: «E' giusto restituire edifici che si svuotano, ma il Comune deve impegnarsi a reinvestire il risparmio nella manutenzione delle scuole. La Cgil sta organizzando una indagine per individuare, con l'aiuto di direttori e presidi, le condizioni delle singole scuole. Occorre, inoltre, stabilire criteri precisi per individuare i locali da restituire». Le supplenze annuali sono 1500 e quasi tutte sono a rischio. Per la riduzione delle classi e per l'economia imposta dalla manovra del governo Ciampi. Al posto dei supplenti saranno utilizzati i docenti delle dotazioni organiche aggiuntive. I cosiddetti «doa». E' personale di ruolo finora destinato a coprire supplenze brevi o l'appoggio agli handicappati. Torneranno in cattedra anche coloro che erano stati in qualche modo «riciclati» per realizzare progetti speciali. I precari si stanno organizzando in un coordinamento per difendere il posto di lavoro. Ed anche per avere una speranza per un futuro di docenti. Maria Valabrega Scrutini regolari I Cobas torinesi non scioperano

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