Baresi: non toccate il modulo di Marco Ansaldo

Dal ritiro della Nazionale i leader di Milan e Juve indicano ai loro club la strada da seguire Dal ritiro della Nazionale i leader di Milan e Juve indicano ai loro club la strada da seguire Baresi: non toccate il modulo Boccia Savicevic e la difesa a cinque DUE MESSAGGI AD AGNELLI E BERLUSCONI FIRENZE DAL NOSTRO INVIATO Baresi, ha sentito che dovrete di nuovo fare a meno di Van Basten per parecchio tempo? Coscienza e memoria degli ex Invincibili, il Capitano si liscia la guancia. E' preoccupato. «Brutta botta - dice -. Già quest'anno si è visto che non sappiamo sopperire all'assenza di Van Basten». E allora che si fa? «Bisogna metterci una pezza». Non c'è già Papin? «Sì, e anche Simone. Le alternative esistono ma non bastano: dovremo rimboccarci le maniche per tre o quattro mesi e dare qualcosa in più. E il Dottore deve comprare un ricambio». Chi? Fonseca? Raducioiu? «Sono giovani e bravi e possono migliorare. Però li avrei visti con Van Basten, non al suo posto. Certo, un altro Van Basten non c'è: è il più forte che abbia mai visto, nessun attaccante possiede contemporaneamente fisico, agilità e tecnica, come ha lui». Magari Berlusconi conferma Gullit. «Non credo, vuole andarsene. E' strano: in questi anni non li abbiamo mai avuti insieme per tutta una stagione. Una volta si faceva male Van Basten, poi Gullit. Ma uno solo ci bastava per vincere. Adesso non so». L'impressione è che senza Gullit e Rijkaard e con Van Basten rotto si sia chiùsa l'epoca felice del Milan. «Saremo ancora h. Ma ci servono un paio di uomini, ad esempio un centrocampista che rimpiazzi Rijkaard: c'è Boban, ma se venisse a mancarci chi metteremmo? Bisogna comprare. Mi parlano bene di Jokanovic». Perché non Effenberg? «Non è l'uomo adatto. E neppure Redondo o Mauro Silva, per restare ai nomi che si fanno. Al Milan serve chi si adatta al calcio italiano e non sia bravo soltanto se ha la palla tra i piedi». Non serve Savicevic? «E' una seconda punta. Non si può vincere costruendo una squadra attorno a lui, avendo Lentini e due attaccanti». Lei disegna un quadro poco confortante per il Milan del futuro. Eppure si dice che siate ancora i più forti. «Ho molta fiducia. Però vedo avvicinarsi la Juve, il Parma, la Lazio che se avesse preso meno gol ci avrebbe contrastato già quest'anno. Soprattutto c'è l'Inter, è convincente, già a posto». I suoi olandesi possono farla vincere quanto i vostri? «Non so. Bergkamp fa la differenza in qualunque squadra, ma tre stranieri determinanti come i nostri non esisteranno più». Si dice che il Milan pagherà già l'anno prossimo la fatica e gli anni dei Baresi, dei Tassotti. E che per questo Berlusconi e Capello vogliono modificare la difesa. «Io posso tirare avanti come sempre, da libero in linea. Capello vorrebbe portarmi indietro, con una difesa a cinque uomini? Non mi convince, perché snaturerebbe il gioco che abbiamo creato in questi anni. Diventeremmo una squadra come le altre, come la Juve o l'Inter, tirata dieci metri indietro e meno offensiva. Questa idea di Milan invece deve resistere. Ne parleremo, per me non ci sono neppure gli uomini adatti per cambiare». E se fosse un anno di transizione? «Noi partiamo per vincere qualcosa: ma il Milan non può scegliere tra la vendetta in Coppa o l'impresa di vincere il terzo scudetto di fila. L'importante sarà azzeccare il turnover, non come quest'anno, per colpa degli infortuni. Verrà anche per noi il momento di non vincere nulla e di ricostruire attorno a Lentini, Maldini, Costacurta, Eranio, Simone, Albertini. Intanto prende- remo dei giovani come Panucci». Dunque non va alla Juve? «Credo che sia nostro. E' uno dei giovani più interessanti in un mondo che offre poco». Il suo invito a Berlusconi perché compri non stride con l'austerity di altre società? Persino Agnelli l'ha proclamata per la Juve. «Son cose che si dicono per fare bella figura con la gente. In realtà tutti continuano a spendere miliardi e i presidenti si scannano per un giocatore». Invece c'è bisogno di cambiare. Come per la trasparenza nelle partite di fine campionato: guardi che è successo per i vostri pareggi con il Brescia e il Genoa. «La trasparenza esiste. Ma giornali e tv fanno nascere i sospetti là dove non c'è nulla più della stanchezza e della deconcentrazione. Abbiamo preso un punto a Genova, dove non vincono in molti. Dove sta lo scandalo?». Marco Ansaldo Franco Baresi (sopra): «Vinceremo ancora, Boban può sostituire Rijkaard, ma mi parlano bene di Jokanovic» Robi Baggio (a destra): «Porrini e Fortunato sono ok ma ci occorrono anche un centrocampista e un regista»

Luoghi citati: Firenze, Genova, Lazio, Lentini