Divani italiani per Wall Street di Valeria Sacchi

Divani italiani per Wall Street L'ultima impresa del pugliese Pasquale Natuzzi, re mondiale del «salotto» Divani italiani per Wall Street Fatturato di335 miliardi e clienti in 100 Paesi SANTERAMO IN COLLE DAL NOSTRO INVIATO Qualcosa di Yul Brinner, giacca e pantaloni in pelle, camicia Versace, pupille chiare dietro agli occhialini rotondi, abbronzatura e denti perfetti. Non è un intellettuale californiano, ma Fasquale Natuzzi, nato a Taranto 53 anni fa da un padre ebanista, titolo di studio: quinta elementare. Oggi re mondiale del divano di pelle. Quindici giorni fa, con l'assistenza di Gemina (azionista al 5%) il suo gruppo, 335 miliardi di fatturato, un utile netto di 32 miliardi nel 1992, nessun debito, anzi 30 miliardi di liquidità netta, si è quotato al New York Stock Exchange, dopo aver distribuito il 35% del capitale. Perché? «Per consolidare l'immagine negli Stati Uniti, dove esportiamo oltre il 40% del nostro fatturato», spiega Natuzzi. Gli Stati Uniti hanno rappresentato, per l'imprenditore Na¬ tuzzi, un momento di svolta. Prima di allora, ossia il 1982, Natuzzi aveva già sviluppato la sua azienda di salotti, che esportava il 90% tra Medio Oriente ed Europa. Ma non bastava. Una capatina a New York, in giro per negozi, lo convincono che i suoi divani in pelle sono supercompetitivi: 1000 dollari contro prezzi medi di 3000 dollari. In men che non si dica, ecco il primo contatto con Macy's. «Ci fu una grande esplosione - ricorda - quattro anni dopo, gli Usa comperavano per 53 miliardi, il 97% del mio export». Ma gli Usa sono un volano. Il gruppo cresce agli attuali 1700 dipendenti, età media 28 anni. Quindici unità produttive a Santeramo e dintorni, due concerie nel Friuli, uno stabilimento per il poliuretano a Napoli, 320 modelli (un modello nuovo ogni quattro giorni), 3500 clienti in 100 Paesi del mondo. Tutti disegnati all'interno, sotto la guida di Pasquale. Una organizzazione del lavoro interamente programmata e guidata dal sistema informatico, una produzione solo su ordinazione, nessun magazzino. E, da due anni, un piano di penetrazione in Italia attraverso negozi in franchising «Divani & Divani», che saranno 75 entro il 1995. Con Natuzzi lavorano le due figlie, Nunzia e Anna Maria, 29 e 27 anni. Il maschio, Pasquale Junior, ha solo due anni e mezzo. Il segreto del successo? Pasquale lo riassume in quattro punti: «Il territorio in cui siamo, la Puglia, dove la gente lavora sodo, è determinante. Poi fare prodotti diversi per i diversi mercati e per fasce di reddito, e una industria moderna con forte base artigiana. Infine, la grande molla della voglia di riscatto». Conclude «Non si possono più fabbricare i mobili in Lombardia, costa troppo. Qui in Puglia bisogna venire, dove la manodopera è motivata». Valeria Sacchi

Persone citate: Anna Maria, Natuzzi, Pasquale Junior, Pasquale Natuzzi, Santeramo, Versace