Vendite, Barucci accelera di Roberto Ippolito

Vendite, Barocci accelera Vendite, Barocci accelera EIrìtecna trova quaranta acquirenti ROMA. Il ritardo c'è. Ma Piero Barucci spera di rimediare presto. Il ministro del Tesoro, vicino alla de, vuole dare «una forte accelerazione» alle privatizzazioni che finora hanno stentato a decollare. Ma per centrare l'obiettivo viene chiesto al Parlamento un doppio sì: l'approvazione sia del decreto legge che determina il capitale di Iri, Eni, Enel e Ina trasformati in società per azioni sia del disegno di legge che prevede agevolazioni fiscali per la Borsa. Si tratta quasi di due condizioni prehminari che Barucci ha indicato ieri alle commissioni Attività produttive, Finanze e Bilancio della Camera che stanno esaminando la relazione sullo stato di attuazione delle privatizzazioni presentata in Parlamento ad aprile. Per Barucci i due provvedimenti sono quindi la premessa per dare una spinta decisiva alla riduzione della presenza pubblica in economia. Ma il ritardo delle privatizzazioni ha anche altre origini. E' stato lo stesso ministro a elencare alcuni degli ostacoli incontrati. Innanzitutto «sui mercati c'è un'offerta mai verificatasi prima e scarsa disponibilità di liquido». Dalla Francia alla Germania, in tutto il mondo le privatizzazioni sono all'ordine del giorno. Per giustificare di fronte ai deputati le mancate cessioni, Barucci ha poi ricordato come da decenni nelle imprese pubbliche «si sono determinate incrostazioni di funzioni pubbliche» che bisogna «raschiare» per poter approdare sul mercato. E' il caso dell'Ina (che svolge compiti dello Stato) o dell'Agip. Il ministro ha anche affrontato il problema delle procedure «facendo autocritica» e sostenendo la necessità di tener vivo il dialogo fra tutti gli operatori interessati. Proprio per questo motivo nei prossimi giorni il governo sceglierà alcuni consulenti per le società da privatizzare. L'intervento in commissione alla Camera ha dato l'occasione per negare che il controllo di Comit e Credit possa essere trasferito dall'Iri direttamente al Tesoro. E' un'ipotesi senza fondamento, sostiene Barucci: «Trovo qualche difficoltà a smentirla, perché è una cosa di cui non abbiamo mai parlato». Mentre non si concretizza ancora la cessione del Credito italiano, avviata ormai da molti mesi, c'è invece qualche novità per le cinque società messe in vendita dall'Iritecna. Si sono fatti avanti quaranta pretendenti per la privatizzazione di Italstrade, Metroroma, Cidonio, Mantelli Estero e Isa. Il dato è stato fornito alla commissione In dustria del Senato da Renato Cassare, amministratore delegato dell'Iritecna. Cassare ha anche ricordato che entro il 30 giugno i candidati all'acquisto dovranno confermare il loro interesse, precisando il prezzo offerto. Nei prossimi giorni, inoltre, l'Iritecna pubblicherà il bando per la privatizzazione di un'altra importante azienda, la Sistemi Urbani. L'operazione sarà curata dalla San Paolo Finance e dalla Banca di Roma. Roberto Ippolito Il ministro del Tesoro Piero Barucci

Persone citate: Barucci, Cidonio, Mantelli Estero, Piero Barucci, Renato Cassare

Luoghi citati: Francia, Germania, Roma, San Paolo