Il romanzo non ti piace? Restituiscilo verrai rimborsato di Mario Ciriello
Il romanzo non ti piace? Restituiscilo, verrai rimborsato KJ J.JLVSJLX VX k/lUVV • AVVUUtWlUVUV/^ Y J. JLJLJ. XJLS V> Una catena di librerie inglesi lancia una sfida ai lettori: per non perderli a causa di «incauti acquisti» Il romanzo non ti piace? Restituiscilo, verrai rimborsato KJ J.JLVSJLX VX k/lUVV • AVVUUtWlUVUV/^ Y J. JLJLJ. XJLS V> Ma su tremila acquirenti di Màrquez, solo sei lo hanno riportato 7*1 LONDRA UCCEDE spesso. Si com^ pra un libro, lo si comin- I | eia a leggere, ma, giunti hJL I a metà, ci si accorge d'aver sbagliato: è troppo noioso o troppo oscuro o troppo insipido. L'«ultima novità», l'ultima creazione della «grande firma» o, addirittura, del vincitore di uno dei tanti premi, si rivela una delusione, indigeribile e costosa. A questo punto, si può lanciare il volume fuori della finestra o appiopparlo a un conoscente: a meno che non lo abbiate comprato, a Londra, da una delle librerie della catena Books Etc. II problema è allora risolto. Si restituisce il libro e il negozio vi restituisce i soldi. «Perché persistere in una lettura che non diverte né educa?», domanda, giulivo, Richard Joseph, direttore dei dieci negozi della Books Etc. (Etc. è la sigla di eccetera). «E' scorretto esortare una persona a investire in un libro se l'acquisto si risolve in una perdita di tempo e di denaro. Il lettore diverrà cauto, sospettoso e comprerà meno. Con la nostra strategia, noi vogliamo invece incoraggiare la gente a leggere con maggior spirito d'avventura». E' una mossa rivoluzionaria, anche per la Books Etc, che già offriva rimborsi, ma, fino a ieri, soltanto a chi comprava certi libri su una lista alquanto breve. Adesso non vi sono più limiti, ogni libro è restituibile. Tre condizioni soltanto disciplinano questa totale libertà. Che il libro sia riconsegnato entro un mese dall'acquisto, che sia in buone condizioni e accompagnato dalla ricevuta. Non è certo idealismo a ispirare la Books Etc, è un saggio calcolo commerciale. Un esempio. Quando pochi conoscevano an- cora Gabriel Garcia Màrquez, la Books Etc incluse una sua opera nell'elenco dei libri restituibili. Il risultato fu straordinario: ne vendette celermente tremila copie, soltanto sei persone chiesero un rimborso. Secondo mister Joseph, l'espe¬ rienza insegna che «la gente vuole tenere, conservare il libro», per cui «le maggiori vendite compenseranno sempre i rimborsi». Non hanno reagito con un grido di orrore, le altre grandi catene, tutt'altro: applaudono anzi all'iniziativa del concorrente e annunciano che «la studieranno con interesse». Alcuni gruppi già offrono buoni-libri (grazie ad essi il colosso Wh Smith è riuscito a vendere in due mesi 25 mila copie di venti vecchi best-sellers già sul viale del tramonto, con soli cinque rimborsi). Ma nessuno aveva ancora osato dire: «Prendete ciò che volete e, se non vi va, eccovi i vostri quattrini». Anche gli editori approvano. Alla Penguin dicono: «Ottima idea. Siamo certi che le vendite saliranno e che la gente non abuserà dell'offerta. Tutte le promotion sperimentali fatte in passato provano che pochissi¬ me persone riportano un volume». La libreria inglese, meglio anglo-americana, è sempre stata al polo opposto dell'italiana, che, nonostante i molti e costanti miglioramenti, è tuttora criticata perché troppo «sacrale», perché tende a intimidire. C'è un diritto tradizionale, qui, che ogni libraio deve garantire ai suoi visitatori, il diritto to browse, un verbo che si pronuncia braus e descrive il leggiucchiare qua e là. Grazie a questo privilegio, si può sostare e ciondolare quanto si vuole, sfogliare e sciorinare decine di volumi, senza essere mai avvicinati da una commessa. In vari aeroporti italiani, Milano Linate ad esempio, tutte le opere sono rigorosamente avvolte in cellophane. E così giacciono lì, gelide, come tante vergini, intoccabili, remote. Mario Ciriello Gabriel Garcia Màrquez
Persone citate: Gabriel Garcia, Richard Joseph
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