Un personal computer per i ciechi

6 Nella scuola Un personal computer per i ciechi MILANO. I ragazzi non vedenti potranno imparare i programmi scolastici insieme con tutti gli altri compagni: occorrono solamente un personal computer adeguatamente programmato ed insegnanti che abbiano voglia di impegnarsi in qualcosa che esuli dalla routine. Della quotidiana pratica con l'informatica, beneficerà l'intera classe. Presentata ieri all'Istituto Ciechi, che ha fornito i fondi, il progetto è sorto con la collaborazione della scuola media Francesco d'Assisi (dove è stato inserito un ragazzo non vedente), della Facoltà di Scienze dell'Informazione dell'Università di Milano, della società Hellofrisia e del Provveditorato agli studi di Milano. Dei pacchetti di software realizzati, due riguardano i problemi algebrici e geometrici, il terzo rielabora i programmi Televideo e gli articoli della Stampa, unico quotidiano a trasmettere regolarmente alcune pagine (cronaca ed esteri) a specifico uso dei non vedenti. Il computer ha una tastiera braille, che, posta sotto quella abituale, riproduce in rilievo tattile quanto compare sullo schermo. E' dotato pure di un dispositivo che ripete a voce le varie lettere e parole, da ascoltare in cuffia. Il non vedente batte normalmente sulla tastiera, che conosce a memoria (come una brava dattilografa); il computer è collegato a una stampante che, su carta più pesante di quella abituale, imprime le figure in rilievo, oppure i testi in caratteri braille. Il non vedente può così controllare subito i suoi compiti, al pari dei compagni. Per loro, il beneficio sta e nel familiarizzare con persone diverse e nel prendere dimestichezza con l'informatica. [o.r.]

Luoghi citati: Assisi, Milano