Eurodisney ritenta col cinema di Agnese Vigna

Il parco va male, ma non rinuncia alla «filiale» hollywoodiana Il parco va male, ma non rinuncia alla «filiale» hollywoodiana Eurodisney ritenta col cinema PROVACI ancora Mickey Mouse. Topolino cerca la riscossa dandosi al cinema. A Eurodisney, il paese incantato d'Europa, il regno di Paperino, zio Paperone, Biancaneve e i sette nani, arrivano gli «studios» del cinema. A una manciata di chilometri da Parigi infatti è bandita l'autocommiserazione: nonostante gli smacchi accusati nel primo anno di vita (una perdita netta consolidata di circa 280 miliardi di lire nella sola stagione invernale) i manager di Mickey Mouse non si danno per vinti. E rilanciano con un mega progetto chiamato «Studios Disney Mgm Europa», per produzioni televisive e cinematografiche e con un parco di divertimenti «a tema», consacrato ai grandi film Disney. Le attrazioni di Marne-laVallée, duemila ettari di fantasia e divertimento, finora sono costate ben 25 miliardi di franchi (circa 6750 miliardi di lire) in investimenti, di cui 2,7 sono stati sborsati dall'erario pubblico. Le amministrazioni interessate, le collettività locali e la Disney, sottoporranno domani il progetto dettagliato di questa seconda fase di lavori al governo francese. La firma, secondo indiscrezioni, è attesa entro il 14 luglio. Ma c'è anche chi non è troppo ottimista, nel mondo del divertimento: gli azionisti americani. Di fronte alla crisi economica e ai cattivi risultati finanziari di Eurodisney hanno quasi dimezzato il loro investimento: 9 miliardi di franchi, contro i 17 previsti in un primo tempo. Tanto che Topolino ha dovuto ridimensionare gli uffici e centro congressi (15.000 metri quadrati al posto di 31.000). Eppure, secondo gli ottimisti, la nuova «Hollywood-sur-Marne» accoglierà 8 milioni di visitatori per anno e darà lavoro a 5000 persone, che si aggiunge¬ ranno alle 9500 impiegate attualmente. Nel complesso, Eurodisney rappresenta il maggiore investimento immobiliare in Francia e il secondo cantiere del secolo, dopo quello per il tunnel della Manica. La grande avventura ebbe inizio nel 1981, quando la Walt Disney acquistò 1200 ettari di terreno agricolo per il parco a sprezzi stracciati: 2400 lire al metro quadro. L'operazione è costata severe critiche al governo socialista, accusato di avere svenduto ottime terre agli americani in cambio della promessa di assumere 12 mila persone. E infatti in un primo tempo tante ne vennero reclutate, nel paese dei balocchi. Peccato che, quando dalle favole a stelle e strisce si passò alla più cruda realtà europea, molti dei neoassunti vennero licenziati. Ora, Mickey Mouse prova a riportarli alla ribalta. Agnese Vigna

Persone citate: Disney, Mickey Mouse, Walt Disney

Luoghi citati: Eurodisney, Europa, Francia, Parigi