Eni scalla l'emergenza vendite «Entro l'anno Pignone privato»

Bernabò: Tangentopoli ci ha rallentati, ma ora ripartiamo Bernabò: Tangentopoli ci ha rallentati, ma ora ripartiamo Eni, scalla l'emergenza vendite «Entro Panno Pignone privato» MILANO. Mani pulite. E privatizzazioni lente. La vendita del Nuovo Pignone, l'azienda di turbine a gas dell'Eni, è stata rallentatala Tangentopoli, lo scandalo dei finanziamenti illeciti dei partiti. A pensarla così è Franco Bernabè, amministratore delegato dell'Eni: «Siamo stati fermi per tutti i problemi che si sanno» ha spiegato a un convegno organizzato nell'ambito del Salone del denaro. Tuttavia si può mettere di nuovo in moto la privatizzazione: «Adesso ripartiamo. Entro l'anno la chiudiamo». Le procedure per la vendita erano in una fase calda quando l'8 marzo sono stati arrestati Cagliari e Ciatti, in quel momento presidenti dell'Eni e del Nuovo Pignone. I problemi, ricorda Bernabè, «non sono stati pochi». Ma ormai «è stato approvato il bilancio» della società «e quindi ci sono le condizioni per riprendere» in mano l'operazione dopo che è saltato l'obiettivo indicato dal governo di chiudere entro maggio. Il riferimento al bilancio assume particolare rilievo: come per gli altri settori del gruppo, l'Eni ha deciso di far emergere tutti i fondi concessi illegittimamente ai partiti. Il Nuovo Pignone ha così dichiarato tangenti per 25 miliardi. C'è stata quindi una drastica rottura con il passato, grazie anche alla nomina dei nuovi vertici aziendali. Fra l'altro lo stesso Ciatti nelle ultime settimane si era fat- to promotore di iniziative per delineare il futuro assetto proprietario del Pignone. Quei tentativi sembrano ora accantonati. Bestano perciò in ballo le vecchie offerte: «Sono sempre le quattro che avevamo anticipato». Non è mai stato confermato che i pretendenti siano Abb, Siemens, General Electric e Ansaldo (che è però controllata dallo Stato e quindi ha problemi di opportunità nel farsi avanti). Ma non ci sono solo le grane giudiziarie a pesare sui tempi della privatizzazione del Nuovo Pignone. Bernabè dà l'impressione di sentirsi intralciato dalla burocrazia che non consentirebbe di procedere speditamente. Questo nonostante sia il governo precedente di Amato che l'attua¬ le di Carlo Azeglio Ciampi «hanno fatto delle privatizzazioni un punto di riferimento politico e l'hanno fatto con sincerità». Bernabè constata però che «il governo, il ministero del Tesoro» guidato da Piero Barucci «non è attrezzato per fare queste dismissioni». Al contrario «gli unici» ad avere le competenze necessarie «sono gli ex enti di gestione diventati società per azioni» e «su di essi va fatta pressione e il governo deve agire su questi strumenti». L'amministratore delegato dell'Eni comunque rassicura: «Noi le privatizzazioni le stiamo facendo». D'altra parte l'Eni ha «una ricetta sola per uscire dalla crisi economica e cioè vendere, vendere, vendere». [r. i.j

Persone citate: Ansaldo, Bernabè, Bernabò, Carlo Azeglio Ciampi, Ciatti, Franco Bernabè, Piero Barucci

Luoghi citati: Cagliari, Milano