La donna riscopre la bellezza il bambino i cuccioli di Furio Colombo

La donna riscopre la bellezza, il bambino i cuccioli 5. NEL TRAFFICO DI XIAN. Fra le villette unifamigliari con giardino in costruzione dietro la moschea La donna riscopre la bellezza, il bambino i cuccioli E' una limousine «Lincoln», tutta «mode in China», il monumento al benessere DISPACCI DALLA CINA -f*} XIAN L ' IAMO giunti al centro m della Cina, migliaia di I j chilometri dall'Oceano *sZJdel Sud e dalla Grande Muraglia del Nord, costruzioni millenarie, tempio a torre dell'«Anatra Selvaggia», moschea del XIII secolo concessa ai nuovi musulmani dall'imperatore Tang purché sembrasse una pagoda. Gli spettacoli che vi raccomandano a Xian sono «americanizzati», e il grande ristorante turistico era l'ex mensa degli ufficiali sovietici e adesso è un caffè concerto gremito di cinesi d'oltremare e di uomini d'affari americani (alti, protestanti, sembrano preti) in cerca di joint-venture. Verso sera noto che il traffico immenso della Hanaje Avenue si divide in un punto e anzi rallenta intorno a una giovane donna in nero con grande cappello bianco di seta che ondeggia al vento rivelando a momenti il lievissimo trucco e l'aria indifferente della bellezza. Lo spacco laterale rivela le lunghe gambe e persino gli impassibili cinesi si sporgono col pretesto di controllare il traffico. - La bellezza, bloccata e tenuta indietro, come tutti i privilegi, dalla politica, debutta sfacciata e decisa fra strade in costruzione, alberghi che funzionano bene copiati dal modello americano dell'architetto Portman, ristoranti privati in cui un cliente su due mette il telefonino sul tavolo prima di ordinare e le giovani donne in carriera hanno giacche ben tagliate tipo Armani o, senza imbarazzo, il famoso spacco laterale della gonna lunga che il cinema ci aveva insegnato ad associare alla corruzione imperiale. Ai mercati i venditori sono infaticabili e aggressivi, si muovono con la stessa disinvoltura fra paccottiglie da autobus e veri oggetti di antiquariato salvati dal passato. Giovani donne e giovani uomini che non si arrendono alla resistenza dei passanti e colgono al volo la sfumatura d'interesse e di carattere spiando i turisti. Vendono tovaglie di valore, statuette appena scavate, vi tentano con l'aria di qualcosa di privato, di esclusivo, di proibito. Ma conoscono il «pop». Per esempio c'è un banchetto di berretti di Mao con un piccolo panda come stemma in luogo della stella rossa. Non cedono mai, i venditori, sapendo che l'impresa è successo, ma non al modo implorante dei mendicanti, piuttosto con il piglio (e anche le espressioni corrette, un inglese modulato secondo il tipo di visitatore) del collega un po' più esperto che trova naturale e anche professionale esibire le sue conoscenze e le sue competenze. Sul fondo, dietro la moschea del XIII secolo, si intravede il vasto parco in costruzione di un complesso di ville. Il grande cartello di pubblicità annuncia che sono interamente condizionate, con riscaldamento autonomo, al prezzo di 80 mila yuan il metro quadrato (ogni villa 250 metri oltre il giardino), ogni villa con il «piatto» parabolico per ricevere le tv del mondo. Ma dall'altra parte della Xien Then Road vi mostrano discretamente la grande novità del nuovo benessere, il mercato dei cuccioli, cani e gatti. Gli animali non produttivi sono sempre stati proibiti nella Cina rivoluzionaria. Erano scomparsi per questa ragione, e anche perché la necessità consigliava di usarli come fonte di nutrimento. L'immagine del bambino cinese in tutina colorata che tiene stretto il suo cucciolo appena ricevuto in dono diventa l'immagine della nuova Cina. Lo diventa forse di più della gigantesca li- mousine «Lincoln» bianca, lunga sette metri, con i vetri scuri, esposta sul tappeto rosso fra cordoni rossi e spartitraffico di ottone nella Wanshu Delu Avenue, di fronte al ristorante «Dinastia Tang». Avverte una targhetta di plastica che questo grande monumento al benessere è stato assemblato in una fabbrica Ford della Cina. La città, soprattutto nei frequenti luoghi di lavori in corso, è tappezzata di cartelloni pubblicitari. Uornini e donne giovani di quei cartelloni non guardano mai con sfida di fronte, come i volti simbolo dei tempi della rivoluzione. Guardano sempre di lato, verso un futuro - o un prodotto - che sta per venire. Sorgono grattacieli americani sostenuti da lievissime impalcature di bambù che nessun tecnico occidentale, credo, riuscirebbe a spiegare. Il giornale quotidiano di Xian si chiama China Daily. Nel giorno in cui scrivo, le notizie che attirano l'attenzione, fra pochi eventi internazionali e nessun dispaccio da Pechino, sono le seguenti. Tibet. Le giovani tibetane sono attratte dalle nuove catene di saloni di bellezza dove si fa la permanente, la manicure e s'insegna il trucco. Una giovane tibetana di nome Zolhema dice al reporter: «Se posso pagare per diventare più bella perché non dovrei farlo?». Cheng Fu, una località di provincia non lontana da questa splendida area storica e archeologica, annuncia che diventerà una gigantesca «autocity». Le costruzioni nuove, in Xian, sono aumentate, dall'inizio dell'anno, del 68 per cento. Entro due anni l'area dello Yang-Tze avrà due milioni di telefonini portatili. I maggiori scrittori della regione, stanchi di essere sfruttati dagli editori di Stato, hanno annunciato che, d'ora in poi, metteranno all'asta i diritti di romanzi, poesie e racconti. Niente impedisce, dichiara il ro manziere Huang-Liusang, che uno scrittore si trasformi in una piccola impresa. Se a Xian abitate all'albergo Lee Garden, vi accorgerete che verso sera è lì che converge il giovane popolo della notte. Il loro luogo di incontro è la discoteca Xanadu, grande, nera e viola, stroboscopica, che vi rivela a lampi belle facce giovani perdute nell'esaltazione atletica dei ritmi americani, forse più eleganti e sciolti nei movimenti dei loro coetanei d'oltre oceano, con la stessa aria decisa a occupare il più intensamente possibile il benessere della notte. Il disc-jockey, ciuffo sul viso giovane un po' sudato, sa come fare a regola d'arte il suo lavoro. Furio Colombo I N o i Un gruppo di bellissime modelle Come tutti i privilegi la bellezza era stata bloccata e tenuta indietro dalla politica

Luoghi citati: Cina, Lincoln, Pechino, Tibet