Dilaga il contagio di Solingen di Emanuele Novazio

Dilaga il contagio di Solingen Dilaga il contagio di Solingen incendi BONN DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Un'altra notte di fuochi e di assalti razzisti, ancora feriti nella comunità turca, mentre la Federazione degli immigranti invita i cinquemila commercianti turchi dì Berlino a uno sciopero di protesta, venerdì. Otto giorni dopo la strage di Solingen, che è costata la vita a cinque persone, e all'indomani di un fine settimana carico di violenze e incendi criminali, ancora una volta sono stati presi di mira case e ristoranti gestiti da turchi. E' il «contagio di Solingen» ad alimentare una pericolosa ondata di riflusso che, teme la polizia, potrebbe improvvisamente fare nuove vittime. Ma mentre il governo di Ankara lancia un appello ai connazionali residenti in Germania perché non cedano alle provocazioni e mantengano la calma, ancora una volta gruppi di turchi hanno risposto alla violenza con la violenza. Lunedì sera, una cinquantina di giovani hanno assaltato con mazze da baseball, coltelli e pistole a gas un bar frequentato da estremisti di destra a Schwanewede, vicino a Brema. C'è stata battaglia: alcune persone sono state ferite leggermente, il locale è stato devastato e numerose auto in sosta gravemente danneggiate. Ma la perversa «imitazione del rogo» continua: nella notte fra lunedì e martedì un incendio criminale ha provocato quattordici feriti, fra i quali sei bambini, a Wuelfrath, pochi chilometri da Solingen. La tecnica è sempre la stessa: una bottiglia di benzina sparsa nell'ingresso di casa, le fiamme appiccate con un giornale, la fuga. La regione Renania-Vestfalia, la più colpita dalla nuova vampata di attentati, ha offerto una ricompensa di diecimila marchi (una decina di milioni di lire) a chi aiuterà a trovare gli aggressori. A OberhausenRheinnausen, vicino a Karlsruhe, l'obiettivo è stato un ristorante gestito da turchi: alcuni passanti hanno svegliato il proprietario, le fiamme sono state spente rapidamente. Secondo i primi accertamenti, l'incendio è stato appiccato con due bottiglie molotov. Altre due non sono esplose. Anche ad Amburgo le fiamme hanno semidistrutto un ristorante turco. A Francoforte infine, l'incendio criminale di una casa abitata da turchi e altri stranieri è stato domato prima che potesse estendersi. In una settimana sono stati una quindicina gli attentati razzisti. La maggior parte ai danni della comunità turca: la più colpita, con otto morti e una ventina di feriti gravi in sei mesi; e anche quella che mostra segni di nervosismo crescente, fra inviti all'autodifesa e rivalità interne attizzate dagli attacchi xenofobi. In questo clima di violenza, le critiche al cancelliere Kohl per la sua eccessiva «prudenza» di fronte alla nuova ondata di xenofobia hanno convinto il Cancelliere a leggere una «dichiarazione di governo» davanti al Bundestag, mercoledì prossimo. . La stessa tensione faceva rimbalzare con rilievo da Londra, ieri sera, una notizia riportata dell'«Evening Standard»: decine di famiglie ebree portano i figli fuori della Germania e cercano rifugio in Inghilterra. Immediata la smentita: il responsabile della Comunità ebraica di Berlino, Jerzy Kanal, ha ammesso che una trentina di ragazzi sono stati iscritti a scuole private inglesi. Ma la decisione dei genitori, assicura Kanal, non è stata in alcun modo influenzata dalle tensioni razziste in Germania. Emanuele Novazio

Persone citate: Brema, Jerzy Kanal, Kohl

Luoghi citati: Amburgo, Ankara, Berlino, Francoforte, Germania, Inghilterra, Londra