COMMISSARIO MI FACCIA LA MATURITÀ SU SARAJEVO di Ferdinando Camon

Parliamone Parliamone COMMISSARIO, MI FACCIA LA MATURITÀ SU SARAJEVO IP Xir- I sono scrittori che non hanno mai avuto un buon rapporto con la scuola, e che tuttavia venivano usati dai giornali come esperti di programmi scolastici, riforme, lezioni, esami. Uno era Moravia. Un altro Pasolini. Un terzo Parise. Ma ce n'erano tanti altri. Quel che sostenevano, e che veniva proposto agli studenti come idea avanzata, originale, per impressionare l'insegnante, per superare l'esame, era quanto di più controproducente si potesse immaginare: «Bisogna parlar male di Garibaldi», «Manzoni falso romanziere, vero propagandista», «Aboliamo la scuola media». E via con giudizi sul terrorismo, che è moderno, lo Stato, che è contadino, la lingua nazionale, che è a Roma, anzi a Milano, anzi alla tv, il cattolicesimo, che è morto, il marxismo, che apre la nuova speranza dell'umanità, i sequestratori, «eroici banditi sardi», l'industrialismo, che è mortale, l'arcaicità contadina, che è poetica. Vorrei sapere se c'è mai stato un ragazzo, uno solo, che con quelle idee (eccellenti in un libro di saggi) abbia mai potuto superare un esame, convincere una commissione. Quando venivano consultati, quegli scrittori, in occasioni del tipo: «Come prepararsi agb esami», era più giusto che le loro risposte figurassero sotto il titolo: «Come essere cacciati dalla Maturità». Del resto, e chiudo con questa introduzione, non ho mai capito come Moravia fosse utilizzato in qualità di critico cinematografico: non aveva il minimo senso del film, nel film che gli scorreva davanti vedeva un libro, che non c'era. Ma siamo da capo. Grandi scrittori continuano, sul Corriere della Sera, a dare consigli per la Maturità: come prepararsi, cosa leggere. Tra le letture, Natalia Ginzburg, il libro su Serena Cruz, Goffredo Parise, i Sillabari,...: gli squisiti-importanti libri della modernità. Dubito molto che la maggioranza dei commissari li abbia letti. C'è un'enorme sfasatura tra la letteratura che hanno in mente gli scrittori, e la letteratura che hanno in mente i commissari, di cui il Corriere pubblica un'antologia di domande. In sostanza: la letteratura degli scrittori sarà la letteratura dei commissari fra cent'anni, ben che vada. Il Sabato fornisce da tempo supplementi destinati ai maturandi, una specie di guida a puntate: temi proposti, domande fatte, una cronistoria. E' utile, molto utile. Ma oggi esce con tre previsioni secche sui possibili temi della prossima sessione, e fornisce le tracce per lo svolgimento. Uno potrebbe essere l'Unità Europea, e chiedere che si tratti la deviazione da Maastricht ai conflitti etnici e religiosi, da De Gasperi-Adenauer al risveglio delle destre e del razzismo. Un altro potrebbe riguardare la realtà virtuale, il cyberspazio, la corrispondenza tra mondo visuale e mondo reale, partendo dagli esperimenti della Nasa, quelli in cui si guidavano veicoli spaziali stando seduti in laboratorio. Un terzo potrebbe essere l'esplosione della Jugoslavia, storia e spiegazione. Beh, prendiamo scrittori, politici, scienziati, compresi i Nobel: li saprebbero fare, questi temi? Saprebbero fornirle, quelle ragioni? E se uno sa farli, sa fornirle, quale commissario di Maturità sa poi giudicare? Il fatto è che non conviene cercare di indovinare il tema, il giorno prima: è meglio imparare a svolgerlo, anni prima. Non si può far finta di saper scrivere, se non si sa scrivere. Le guide al temei sono in sostanza tecniche per un bluff: non creano soldati, ma kamikaze. Ferdinando Camon

Persone citate: Goffredo Parise, Manzoni, Moravia, Natalia Ginzburg, Parise, Pasolini, Serena Cruz

Luoghi citati: Jugoslavia, Milano, Roma, Sarajevo