Imputata la nuova scheda di Gianni Bisio

Imputata la nuova scheda Imputata la nuova scheda Errori e lentezze nello spoglio I voti nulli sono stati 23 mila «E' la nuova scheda, unica per sindaco e Consiglio, l'imputata principale degli errori, e soprattutto delle lentezze, di questa tornata elettorale: se si fosse separato il voto, ci sarebbe stata una maggior mole di carta, ma certamente ci sarebbe stata una minor possibilità di intrecci ed equivoci conseguenti. Gli elettori sarebbero stati più sicuri di quello che facevano e il conteggio più rapido. In Sicilia, d'altra parte, si è già scelta la strada della doppia scheda». L'osservazione, nata negli uffici della Prefettura mentre iniziavano gli scrutini, ha trovato presto conferma sia in Comune, sia nei seggi, quando i presidenti e gli scrutatori hanno trovato le prime difficoltà. A Torino i voti nulli per l'elezione del sindaco sono stati 1438 (0,22%), quelli contestati 568 (0,08%). Più alta la quantità delle schede nulle per i voti di lista: sono state 23.229 (3,6%) mentre i voti nulli sono stati 2368 (0,4%). Non si può dire che le cose siano andate peggio delle altre volte. Alle politiche '92 le schede nulle erano state il 3,2 per cento, alle comunali '90 il 4,4. Errore fisiologico, insomma, come fisiologico è il datn delle schede bianche, che qualcuno considera voto di protesta: sono state 11.950, pari all'1,9 per cento, a metà tra il 2,3 delle comunali '90 e T1,3 delle politiche '92. I voti contestati - sui quali dovrà decidere la Corte d'appello - sono stati 568 (0,08%) per il sindaco e 780 (0,1%) per le liste, non tanti da poter spostare i risultati. Di certo, a fronte di situazioni intricate, i presidenti di seggio, nel dubbio, hanno preferito annullare. Il loro è stato un compito difficile e lungo per le novità venute dall'elezione diretta del sindaco: le Drocedure erano «in rodaggio», il materiale (verbali, buste, schede) non era «collaudato», le disposizioni non sempre facilmente comprensibili. Negli stampati, ad esempio, non era indicato in modo chiaro che per il sindaco si doveva fare un conteggio a parte e le combinazioni di situazioni diverse di voto hanno disorientato più di uno scrutatore. E poi la mancanza di nomi prestampati per i candidati alle Circoscrizioni ha costretto ad un lavoro in più i segretari. A Torino il primo seggio a finire, anche grazie ai pochi elettori iscritti, è stato il numero 22 di Cavoretto: alle 8,54 ha consegnato tutto il materiale. Poi, a poco a poco, sono arrivati gli altri. La massa ha terminato tra le 11 e le 12, ma alle 15 c'era ancora un piccolo gruppetto di una decina di ritardatari. Dal Comune sono state inviate squadrette di impiegati per affiancare le sezioni più in difficoltà: qualche presidente prima ha cortesemente rifiutato, poi si è rassegnato all'aiuto. La «maglia nera» delle comunali '93 è appannaggio della sezione 1635 presso la scuola «8 marzo» di via Coggiola 22: ha terminato alle 16,30 con 4 impiegati comunali di rinforzo. Dice il segretario generale del Comune, Francesco Incandela: «Era ovvio che ci fossero incertezze: era la prima volta. Quando ci sarà un'altra tornata sicuramente le cose andranno meglio. Le difficoltà ci sono state anche perché dall'entrata in vigore della nuova legge sono trascorse poche settimane: il ministero ha dovuto preparare tutto in poco tempo e ciò può aver dato origine a qualche incertezza. La prossima volta andrà sicuramente meglio». Fra due settimane, al ballottaggio, tutto sarà più facile. Gianni Bisio

Persone citate: Francesco Incandela

Luoghi citati: Sicilia, Torino