Salari, aut-aut di Abete di Francesco Bullo

«O c'è intesa sui due livelli, o si faranno solo accordi aziendali» «O c'è intesa sui due livelli, o si faranno solo accordi aziendali» Salari/ aut-aut di Abete La Cislpassa al contrattacco: basta con le uscite estemporanee e demagogiche Intanto il sindacato della Lega, la Confsal, si candida per entrare in trattativa ROMA. La trattativa sul costolavoro è ripresa al ministero del Lavoro, ma le acque sono agitate ed il compito di Giugni non è facile. «La nostra impressione - dice la Federmeccanica - è che siamo ancora lontani da una possibile conclusione» e il presidente della Confindustria, Abete, manda un aut-aut ai sindacati: «O si raggiunge un accordo sui due livelli di contrattazione non sovrapposti o gli industriali faranno solo accordi aziendali». Replica durissima della Cisl. Il segretario confederale Natale Forlani, infatti, replica al leader degli industriali che «in questo momento chi si batte per gli interessi del Paese, oltre che per quelli dei propri associati, dovrebbe evitare uscite estemporanee, che non portano da nessuna parte». E il responsabile Cisl prosegue contestando chi medita, in alternative, sulle «possibili strade per raggiungere in tempi brevi un ragionevole accordo». Secondo il sindacalista, ((Abete non si rende conto che così facendo dimostra di allinearsi con le posizioni più massimaliste e demagogiche esistenti oggi nel movimento sindacale». Incontro non facile, dunque, quello ripreso ieri sera dove, lasciate da parte le questioni più spinose, come quella del rialli, neamento delle retribuzioni in caso di scostamento tra inflazione programmata e inflazione reale, si è passati a parlare di mercato del lavoro e in particolare del riesame del documento dato alle parti dal governo precedente, a metà aprile, che riguarda la crisi occupazionale, il lavoro «interinale» e l'occupazione giovanile. Un clima teso, al quale si aggiunge una novità di rilievo: la Lega Nord. Al tavolo di Giugni potrebbero esserci presto anche loro, i «leghisti». Ne è sicuro il sindacato della Lega, la Confsal, e il suo segretario generale Antonio Magri che, sulle ali dei risultati elettorali, scommette su un prossimo successo del sindacato, con adesioni di massa e assorbimento di numerosi sindacati minori. «Questa vittoria dice Magri - porterà anche ad un'avanzata del nostro sindaca¬ to». Forte del vento favorevole, Magri comincia col bocciare questa trattativa e si prenota per la prossima: «I lavoratori sono sempre usciti male da questi accordi - dice - e non credo che riusciranno a concludere quest'intesa, perché il quadro politico è instabile e perché i sindacati hanno contrasti al loro interno. Noi intanto ci prepariamo per la prossima trattativa, per portare avanti le nostre battaglie». Un segnale chiaro alle confederazioni Cgil, Cisl, Uil, ma altrettanto chiaro agli imprenditori. Ma torniamo all'intervento di Abete che ha provocato le ire della Cisl. «O con governo e sindacati si raggiunge un accordo sul doppio livello di contrattazione, che non ripeta le sovrapposizioni del passato, oppure come presidente della Confindu¬ stria chiederò formalmente a tutti gli associati di fare solo i contratti aziendali e non quelli di categoria». Ha proseguito: «Dobbiamo essere coerenti con gli accordi del 31 luglio '92, quello è il passaggio essenziale per lo sviluppo; se non si farà un buon accordo non saranno i sindacati a fare piattaforme ma saremo noi a coordinare le politiche di allocazione delle risorse». Una linea dura che potrebbe avere il primo banco di prova nel contratto dei chimici. E il neopresidente di Federchimica, Benito Benedini, commenta preoccupato: «Si potrebbe intravedere un pericolo in contratti solo aziendali che porterebbero a una maggior frammentazione del sistema». Francesco Bullo

Persone citate: Abete, Antonio Magri, Benito Benedini, Giugni, Magri, Natale Forlani

Luoghi citati: Roma