Si spacca la dc siciliana

Si spacca la de siciliana Si spacca la de siciliana Ad Agrigento metà partito voterà pds PALERMO. In Sicilia la de perde ma meno che altrove; il psi cala ma non sembra al definitivo tracollo; la Rete, molto attesa alla prova fuori Palermo roccaforte orlandiana, va vicina al raddoppio; il pds se la cava e così i missini che a Catania aumentano del due per cento. Mafia e disoccupazione al 22 per cento sono stati gli argomenti-chiave del voto nuovo. Se a Catania è in testa il repubblicano Enzo Bianco proprio nella linea del «voltiamo pagina», ad Agrigento è primo Giuseppe Arnone del pds, leader siciliano della Lega Ambiente e dirigente dell'Arci, votato anche da Rete e Verdi. A Bianco e Arnone Leoluca Orlando chiede di rifiu¬ tare i voti de. Arnone ha denunciato recentemente due ex sindaci de agrigentini, Angelo Scifo e Roberto Di Mauro, e guida da anni una crociata contro i costruttori abusivi che minacciano l'integrità della Valle dei Templi. Dovrà vedersela in ballottaggio con l'ex de ed ex pri Calogero Sodano, candidato di Alleanza democratica sponsorizzata fra gli altri da Giuseppe Ayala. Sodano ha ottenuto sottobanco un bel po' di voti de proprio come a Catania è successo con Enzo Bianco a scapito di Giuseppe Scavone, candidato da Martinazzoli in nome del rinnovamento scudocrociato. Il segretario de era stato anche ad Agrigento per in¬ coronare candidata a sindaco Maria Pia Campanile. Come Scavone, la Campanile non ce l'ha fatta perché gran parte dell'apparato ha rifiutato l'investitura dall'alto. E' significativo che mentre la Campanile ha ottenuto i 22,32 per cento, la lista de ha superato il 44 per cento. E ora? «Quel sussulto di libertà che volevamo non c'è stato. Qui ci sono due de, una per il nuovo, l'altra appiattita sul vecchio», commenta delusa la candidata di Martinazzoli, che ora medita di far votare per il pidiessino o far disertare le urne. «Tutto purché non si voti per Sodano», precisa. Antonio Ravidà

Luoghi citati: Agrigento, Catania, Palermo, Sicilia