Bobo: questo psi ha scelto il suicidio di Ugo Bertone

Bobo; questo psi ha scelto il suicidio Bobo; questo psi ha scelto il suicidio «Senza i Craxi e i Pillitteri cosa resta di socialista?» MILANO. «Non ci sono dubbi, la sconfitta socialista è netta, è inequivocabile». Vittorio Craxi, detto Bobo, fa sentire la sua voce anche nel giorno della catastrofe. E nessuno contesta le sue parole: affonda la lista del psi, non passa il turno nessun socialista nella città di Greppi, della tradizione riformista. Svanisce la Milano socialista, la Milano di Turati, anche quella di Bettino. O no? «E' stato un suicidio politico replica Bobo -, Capisco i ripensamenti, gli esami di coscienza. Ma che resta a Milano di socialista se non si presentano i Craxi, i Pillitteri, i Tognoli, i Colucci?» Scusi Bobo, ma sembra un po' incredibile: il psi salvato dagli inquisiti... «Guardi, sia chiaro che il tonfo attuale, i socialisti che scompaiono, è frutto delle scelte dell'attuale gruppo dirigente. Sì, capisco, ci sono state tante vicende, l'assalto della magistratura. Ma...». Ma? «C'è modo e modo di arretrare. Si possono fare passi indietro senza perdere faccia e dignità. Non dico tanto, ma si poteva scendere al quattro per cento e non all'uno. Fare con Borghini un accordo tra eguali, non quell'inghippo per cui lui si è portato via i socialisti, tipo la Gilardelli 0 il colonnello Ferrara, che portano voti. E l'ha fatto senza pagar dazio». E' una storia amara, ma, come dire, sa di partitocrazia. Non sente di fare autocritica, come vecchia guardia del psi? «Parliamo degli errori veri, quelli attuali. Primo fra tutti: pensare alle elezioni, in questa situazione, come un toccasana». E invece? «Che bel toccasana: un vecchio arnese della politica come Nando Dalla Chiesa e Formentini, vecchio funzionario di Bassetti, poi militante del psi di 15-20 anni fa. Bel rinnovamento davvero. La realtà è che i partiti tradizionali che si tolgono di mezzo fanno un errore...». Scusi la curiosità, ma suo padre Bettino ha votato? E' an- dato al seggio? «No, non è tornato a Milano. Anzi non ha ritenuto che fosse il caso di rientrare in Italia». E suo zio? Paolo Pillitteri ha passato il weekend a Milano per votare? «Pillitteri credo abbia votato come me». Cioè? «Maiolo sindaco e la lista socialista». E adesso? Che fa il Craxi giovane? Lascia la politica? «No, per carità. Resto al mio posto e mi impegno. Già in mattinata mi sono incontrato con alcuni rappresentanti della lista Maiolo. In serata mi vedrò con altri compagni, tipo Scalpelli. Il primo obiettivo è affrontare il ballottaggio, ragionare su questa Milano. Poi, per l'autunno, si vedrà». Insomma, il psi scompare a Milano, la sua culla, ma i Craxi non demordono... «E perché mai? Ma scusi se insisto. Questa crisi, questo naufragio non riguarda me o la vecchia dirigenza. E' colpa dei nuovi..». Ma come. Del Turco ripete che gli avete lasciato un partito del 2%... «Del Turco ha ragione, ma la responsabilità non è solo nostra, di noi socialisti. Quanti fattori negativi, la magistratura, gli ipocriti, quel clima di inquisizione dell'ultimo anno». Com'era bella, al club Tirati, la Milano'di una volta. Poi, un certo giorno, il 17 di febbraio qualcosa accadde al Trivulzio. E siamo arrivati fin qui. Ugo Bertone Bobo Craxi: «Borghini si è portato via i socialisti che prendono voti senza pagare dazio»

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