Odissea di sangue per 300 cinesi

Clandestini su un cargo naufragano in vista di New York: dieci morti Clandestini su un cargo naufragano in vista di New York: dieci morti Odissea di sangue per 300 cinesi Tra i superstiti feriti e assiderati Il viaggio costava 50 milioni a testa WASHINGTON dal nostro corrispondente Hanno sentito bussare all'alba alla porta della casa al mare di Rockaway Beach e, di fronte ai loro occhi assonnati di newyorkesi arrivati la sera prima per passare un tranquillo fine settimana, sono apparsi quei cinesi zuppi d'acqua in camiciola e pantaloni leggeri, viola per il freddo, che con gesti concitati chiedevano di poter usare il telefono. Avevano raggiunto la costa con una nuotata di parecchie miglia nelle gelide acque dell'Atlantico, buttatisi in mare per il terrore di venir risucchiati dal naufragio della «Golden Venture», il mercantile di 45 metri che avrebbe dovuto deporli con garbo sulla costa del Paese in cui speravano di crearsi un radioso futuro e che si era invece arenato sui bassi fondali al largo di Long Island. In quel braccio di mare, almeno dieci di quei circa 300 immigrati clandestini hanno perso finora la vita. Altri giacciono in preda a assideramento negli ospedali della zona. Altri sono guardati a vista, dopo essere stati muniti di maschere anti-contagio, nei centri di detenzione del servizio di immigrazione. Il portavoce della guardia costiera Rick Larrabee, dopo aver parlato con passeggeri e equipaggio, ha stimato che i clandestini a bordo della «Golden Venture», l'avventura dorata, erano tra i 289 e i 305. Venivano tutti dalla provincia di Fukién e erano stati per mare almeno 100 giorni. Avevano pagato ciascuno, per il viaggio verso la ricchezza e la libertà, 30 mila dollari, quasi 50 milioni di lire. Caricati come bestie in fondo alla stiva, sballottati dalle onde come i «coolies» di un famoso racconto di Joseph Conrad, avevano sopportato il lungo viaggio con pazienza, essendo stati avvertiti che era necessario per sviare i sospetti prima di essere sbarcati in un posto prescelto come sicuro. Ma alle due del mattino di sabato, la «Golden Venture» è andata a sbattere contro le banchine di rocce costruite per proteggere la costa dalle tempeste di mare dell'oceano. Forse - i servizi di immigrazione non lo escludono - era proprio quella la loro stazione d'arrivo, a 10 miglia dalla costa, anche se, se non ci fosse stato l'incidente, avrebbero probabilmente potuto servirsi di canotti per raggiungere la riva. Invece, appena hanno sentito il colpo dell'impatto della chiglia sulle rocce, presi dal panico i cinesi si sono buttati in mare. Raymond Kelly, della polizia di New York, ha detto che, finora, sono stati registrati 273 clandestini, compresi i 10 che sono morti per ipotermia o per attacco cardiaco. Poiché dovevano essere di più, Kelly ha risposto «è possibile» quando gli è stato chiesto se alcuni di loro possano aver trovato un nascondiglio. Ma, ammesso che quelli che mancano all'appello non stiano ancora vagando cadaveri tra le onde, non potrebbero essere più di una decina. Le autorità di polizia americane hanno informato che il «Golden Venture» è la 24a imbarcazione di questo genere intercettata nelle acque che circondano Manhattan dall'agosto del 1991. Tutti e 24 i mercantili trasportavano tra le 200 e le 300 persone. Solo mercoledì scorso due pesche¬ recci con a bordo 270 immigrati clandestini cinesi erano stati bloccati al largo della costa della California. Il 24 maggio, 57 cinesi senza documenti erano stati trovati in un magazzino di Jersey City, New Jersey, dove erano trat¬ tenuti come servi dai contrabbandieri che ne avevano organizzato la spedizione. Lo stesso giorno, altri 240 cinesi erano stati sbarcati ai piedi del Golden Gate di San Francisco. Non si sa ancora esatta¬ mente da dove venisse la «Golden Venture», anche se il capitano, immediatamente arrestato, è di nazionalità indonesiana. Ma William Slattery, direttore dell'ufficio per l'immigrazione di New York, per quello ha chiamato «traffico di carne umana a fini di profitto», ha puntato il dito contro le società di crimine organizzato cinese a Hong Kong e a Manhattan. Come tutti gli altri, i cinesi fermati ieri erano stati addestrati a chiedere immediatamente asilo politico, sostenendo che la loro libertà è stata violata dalla decisione del governo di Pechino di consentire, per ragioni di controllo demografico, un solo figlio per ogni famiglia. Ma verranno rispediti indietro, con tutti i loro beni custoditi in borse di plastica da supermercato come quando sono arrivati. Paolo Passarini L'ufficio emigrazione Usa «Un traffico di carne umana per fini di profitto diretto dalle mafie estremo-orientali» Jersey City f / j L d ■ / -a Bronx Islon^^ ^^^L^c^^^^^^^ aSo ^^Sckaway beach li mercantile Golden Venture incagliato al largo della costa americana, in vista di New York

Persone citate: Golden Venture, Joseph Conrad, Paolo Passarini, Raymond Kelly, Rick Larrabee, William Slattery