Vercelli, in fuga la leghista

Vercelli, in tuga la leghista Vercelli, in tuga la leghista Bagarre pds-dcper il secondo «finalista» VERCELLI. La docente universitaria in Storia della lingua russa Mietta Baracchi Bavagnoli, della Lega Nord, è una dei due candidati che andranno al ballottaggio, il 20 giugno, per il sindaco di Vercelli. I nostri dati parziali si riferiscono alle due di ieri notte quando era stato scrutinato un quinto delle sezioni. A quel punto Mietta Baracchi Bavagnoli aveva il 25 per cento dei suffragi. Il nome dell'altro candidato si conoscerà ufficialmente stamane: alle due di ieri notte c'era un testa a testa tra il pidiessino Giorgio Gaietta (con il 15 per cento) e la candidata dei «Democratici per Vercelli» (la lista ufficiale della de), Carla Sala Pollerò, con l'I 1,9. Terzo incomodo per il ballottaggio, Dario Roasio, di Rifondazione comunista con l'I 1,3. Queste le altre percentuali: Francesco Radaelli (Alleanza Popolare) 8,6; Carlo Boggio (Lista per Vercelli) 6,4; Mario Ricciardi (Insieme per la città) 5,8; Bruno Aquilini (msi) 5,2; Giuseppe Cannata (Indipendenti per Vercelli) 4,6; Gabriele Bagnasco (Verdi) 3,9; e Riccardo Greppi (Città futura) 2,3. E' andato alle urne ]'87,1 per cento degli elettori contro il 92,3 del '90. A Gattinara, dove ha votato l'84,4 per cento degli aventi diritto (cinque anni fa, l'89,2), i risultati sono già ufficiali: nuovo sindaco è il bancario Angelo Agosti che, a capo della lista «Insieme per Gattinara» (de, psi, pli, pri e indipendenti) ha ottenuto 2088 voti. Seconda la Lega per Gattinara (che raggruppava dissidenti di Bossi e aderenti al msi) con 1827: il suo candidato a sindaco era l'assicuratrice Maria Grazia Stella. Terza «Alleanza progressista» (Rifondazione, pds, ambientalisti e indipendenti), capitanata dall'insegnante Angela Fossati, con 1513 voti; quarta, infine, la lista dei «verdi» (candidato a sindaco Enrico Poggi) con 432 voti. L'altro Comune con popolazione superiore ai 5 mila abitanti in cui si è votato ieri era Trivero. All'1,30 di ieri notte non c'erano ancora i dati definitivi. Guidava comunque la graduatoria provvisoria (otto sezioni su dieci) Giovanni Foglia, della lista «Impegno». E' andato alle urne l'87,6 per cento degli elettori contro l'88,4. Oltre al capoluogo e a Gattinara e Trivero, si è votato ieri in altri 13 centri minori. L'interesse erea comunque concentrato su Vercelli perchè, a differenza di tutti gli altri Comuni, la crisi era scaturita da una clamorosa azione della magistratura. Il primo ottobre del '92 è probabilmente un giorno che passerà alla storia per Vercelli. Alle 4 del mattino cento finanzieri provenienti da tutto il Piemonte calano in città: arrestano il sindaco socialista, Fulvio Bodo, con sei assessori (tre della de, tre del psi). Tutto per un appalto sicuramente irregolare e forse truffaldino in cui sarebbe stata giocata, ma solo dal sindaco, una tangente da un miliardo «rateizzata» in 50 milioni all'anno. Ecco che cos'era accaduto. Nel luglio precedente, la giunta aveva deciso di andare ad una trattativa diretta per la gestione dell'inceneritore, l'unico in funzione nel Piemonte. Su 39 ditte invitate originariamente allappalto, nessuna aveva infatti accettato le condizioni dettate dal Comune e, in extremis, era saltato fuori un raggruppamento di imprese che aveva fatto prezzi convenientissimi. La proposta era stata accolta al volo, ma il giorno prima che la delibera fosse discussa in Consiglio comunale, l'ingegnere capo del Comune, Emmanuele Pizzimbone, s'era accorto che le referenze presentate dalla «Celtica Ambitnte» di Milano e dalla «Termomeccanica» di La Spezia erano false. Di conseguenza, aveva ritirato il suo parere favorevole, con una dura e motivata lettera al sindaco. In giunta era scoppiato il finimondo. Ma un successivo fax mandato al Comune aveva fatto parzialmente cambiare idea all'ingegnere capo perchè si an- nunciava che il raggruppamento sarebbe stato potenziato dalla «Castalia» di Genova e dall'«Iritecne». Anche se Pizzimbone aveva finito col dare parere favorevole, è chiaro che la lettura della lettera, il giorno dopo, in aula, avrebbe messo in guardia i consiglieri dall'approvare la delibera. Ma la lettera era rimasta nel cassetto del sindaco. Su denuncia del consigliere comunale di Rifondazione comunista, Dario Roasio, il procuratore della Pretura Luigi Carli aveva aperto un'indagine che era quindi passata al procuratore del Tribunale Luciano Scalia. Da lì il «blitz» del primo ottobre. Secondo quanto è poi emerso sia dagli interrogatori in carcere sia da indagini sucecssive, sembra che Bodo e il titolare della «Celtica Ambiente», Giulio Bensaja, si fossero incontrati tre volte, in Svizzera, per concordare secondo la confessione di Bensaja - la «tangente» da 50 milioni all'anno (per la durata ventennale dell'appalto) da pagarsi estero su estero. Bodo ha sempre negato tutto, sostenendo che l'accordo con Bensaja non riguardava l'appalto dell'inceneritore, ma «affari futuri» no Gaietta la realizzazione di una piat- nsegnante Università o taforma per lo stoccaggio dei rifiuti. Altro particolare interessante: a otto mesi di distanza dagli arresti, il forno di incenerimento continua a essere tenuto in servizio da «Celtica» e «Termomeccaniva», con evidenti vantaggi economici per il Comune. Di qui, il coro univoco di tutti i legali, sia degli otto arrestati (oltre ai componenti della giunta, finì in carcere lo stesso Bensaja), sia delle persone che avevano ricevuto l'avviso di garanzia: «Se non c'è stata truffa ai danni del Comune, i nostri clienti rispondono solo di abuso d'ufficio e di occultamento di atti. Ma perchè, e a vantaggio di chi?». Domande che scioglierà forse l'udienza preliminare davanti al gip, il 13 luglio. Enrico De Maria Staccato il pidiessino Gaietta Mietta Bavagnoli, insegnante di lingua russa all'Università sfiora il 25 per cento VERCELLI DATI PARZIALI MIETTA BARACCHI BAVAGNOLI 24,9 GIORGIO GIOVANNI GAIETTA 15,1 CARLA TERESA POLLERÒ n SALA 11,9 DARIO ROASIO 11,3 FRANCESCO RADAELLI 8,6 CARLO BOGGIO 6,4 MARIO RICCIARDI fefWJ 5.8 Mi/ BRUNO AQUIUNI ( Oi ») 5.2 W GIUSEPPE ^vTx CANNATA 4,6 GABRIELE J% BAGNASCO fcSJ 3.9 ^°i7 RICCARDO GREPPI [JSlLJ 2.3 Mgy Mietta Bavagnoli, di li ll'